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Scuolaogg-DOPO IL NUOVO CONTRATTO. UNA DIREZIONE OPPOSTA A QUELLA DELLA RIFORMA?

DOPO IL NUOVO CONTRATTO. UNA DIREZIONE OPPOSTA A QUELLA DELLA RIFORMA? Il contratto è fatto. Ma non tutti sono contenti. A cominciare dalla Gilda, che ha abbandonato la trattativa alla vig...

20/05/2003
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ScuolaOggi

DOPO IL NUOVO CONTRATTO. UNA DIREZIONE OPPOSTA A QUELLA DELLA RIFORMA?
Il contratto è fatto. Ma non tutti sono contenti. A cominciare dalla Gilda, che ha abbandonato la trattativa alla vigilia della sigla. Ma anche molti settori professionali che fanno riferimento alla maggioranza di governo. Ora si tratta di valutare quali potrebbero essere le ricadute di questo accordo sull'intero processo della riforma della scuola a cui Letizia Moratti ed il governo stanno lavorando da tempo. Abbiamo cominciato a sentire Wolfango Pirelli, segretario regionale della Cgil scuola per la Lombardia, uno dei protagonisti della contestazione alle "linee guida" per l'aggiornamento dei dirigenti scolastici in vista della riforma. "La prima osservazione da fare - dice il sindacalista - riguarda il rapporto fra dirigente scolastico e organismi collegiali della scuola: cade l'idea che le decisioni che contano devono passare dal dirigente. Inoltre si conferma che le questioni didattiche e organizzative sono materia riservata all'autonomia delle scuole". Secondo Pirelli viene vanificato un altro obiettivo su cui si puntava per cambiare la scuola: un nuovo stato giuridico, nuovi criteri di carriera. "Abbiamo definitivamente cancellato l'ipotesi che la progressione in carriera potesse essere affidata ai risultati raggiunti dagli allievi - continua il sindacalista - sarà comunque una commissione contrattuale a prendere le decisioni future, non una legge impostaci dall'alto". Ma c'è una ragione complessiva che rischia di compromettere l'intero processo di riforma, a cominciare dalla tanto discussa figura dell'insegnante tutor: "Sono state confermate per tutti i docenti delle elementari - dice ancora Pirelli - le due ore settimanali di programmazione. Nessuna posizione prevalente, dunque, per il tutor, le decisioni continueranno ad essere collegiali. Mi pare che, tutto sommato, questo contratto vada proprio in direzione opposta rispetto a una riforma che si voleva imporre senza sentire nessuno, senza consenso".


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