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Scuola: Vaccini, precariato e lezioni fino a giugno: «Stop alle speculazioni»

I sindacati contro le indiscrezioni sulla scuola. Ancora prima che si conosca il programma del governo Draghi i partiti fanno a gara a intestarsi le politiche sulle quali ha fallito il "Conte 2". E sul prossimo esecutivo incombe una procedura d'infrazione della Commissione Ue se i precari con più di 36 mesi di servizio non saranno stabilizzati. Sarebbe imbarazzante per una maxi-maggioranza "europeista"

10/02/2021
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il manifesto

Roberto Ciccarelli

Prima che Draghi parli dei suoi programmi sono i partiti a farlo per lui scatenando la corsa ad appropriarsi delle proposte sull’allungamento di 15 giorni delle lezioni a fine giugno, sull’eventuale stabilizzazione di 200 mila precari e, l’ultima indiscrezione dopo le consultazione di ieri, la vaccinazione del personale scolastico. L’unica cosa certa è il caos e l’autonomia differenziata nell’istruzione lasciati dal governo Conte 2, dalla ministra Azzolina e dalle regioni. «La soluzione non può essere il prolungamento generalizzato del calendario, che appare una soluzione semplice ad una situazione invece complessa e variegata – sostiene Francesco Sinopoli (Flc Cgil) – Ci sono scuole che hanno la necessità del recupero e altre che non ce l’hanno. Lo decideranno le singole scuole che potranno fare le scelte più giuste ai fini del recupero. I vaccini li abbiamo già chiesti il 2 dicembre scorso, ma non è stata creata una corsia preferenziale. Dove questo avviene è solo grazie a iniziative locali e non a un intervento del sistema sanitario nazionale».

L’allungamento delle lezioni è oggetto di una campagna ideologica voluta da alcuni think tank neoliberisti che mirano a relativizzare il ruolo del contratto e del salario legando i compensi alla decisioni individuali; a frammentare ancora di più il tempo scuola già massacrato dai tagli Gelmini che hanno ridotto le cattedre; ad allungare un calendario scolastico già tra i più lunghi e a mettere sotto pressione i docenti già alle prese con la Didattica a distanza che tanti danni psico-pedagogici ha prodotto agli studenti. C’è un piccolo dettaglio che si trascura: il calendario lo decidono le regioni. L’allungamento, già proposto da Azzolina, si è arenato perché le regioni non l’hanno ascoltata. «Stanno dicendo che con la Dad abbiamo scherzato?» chiede Maddalena Gissi (Cisl Scuola). «Allungare il calendario è inutile anche perché porrebbe problemi per gli esami di maturità, senza contare il problema del clima afoso in classi piene di studenti» aggiunge Rino Di Meglio (Gilda). «Basta proposte estemporanee – sostiene Pino Turi (Uil scuola) – Servono interventi strutturali prima di settembre che risolvino il precariato oltre che dell’edilizia necessaria per superare il sovraffollamento delle classi».

Sul precariato c’è stata un’altra canea. È passata l’indiscrezione per cui le cattedre vacanti sarebbero «10 mila», mentre sono oltre 200 mila. Il governo Draghi avrà un problema: dovrà stabilizzare i precari con più di 36 mesi di servizio oppure subire la procedura d’infrazione in arrivo da parte della Commissione Europea. Un’eventualità che lo metterebbe in imbarazzo. La stabilizzazione potrebbe spaccare la maggioranza «neo-europeista». Ieri Salvini l’ha richiesta contro i Cinque Stelle che hanno imposto un concorso che non risolve nulla. Ieri il Cts ha chiesto di sbloccarlo. Seimila persone lo faranno tra il 15 e il 19 febbraio. In piena pandemia


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