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Scuola oggi-Dalla stessa maggioranza un richiamo a Berlusconi e a i suoi ministri-LA SCUOLA NON RESTI UN SOGNO MANCATO

RICHIAMO A BERLUSCONI E AI SUOI MINISTRI: LA SCUOLA NON RESTI UN SOGNO MANCATO La delusione per le iniziative di politica scolastica dell'attuale governo coinvolge ormai settori sempre p...

25/07/2003
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ScuolaOggi

RICHIAMO A BERLUSCONI E AI SUOI MINISTRI: LA SCUOLA NON RESTI UN SOGNO MANCATO
La delusione per le iniziative di politica scolastica dell'attuale governo coinvolge ormai settori sempre più vasti. Anche all'interno della stessa maggioranza. C'è addirittura un documento redatto dal Dipartimento regionale istruzione e formazione di Forza Italia della Lombardia in cui si esprime il profondo disagio per le tante promesse fatte e non mantenute in campo scolastico. Il documento che vede come primo firmatario Giuseppe Marzullo, assessore provinciale alla formazione, è stato inviato in questi giorni allo stesso presidente del consiglio Silvio Berlusconi, ai ministri Moratti e Tremonti, ai sottosegretari Letta e Valentina Aprea, la responsabile scuola di Fi Mario Mauro.A tutti coloro, cioè, a cui si attribuisce la responsabilità dello stato di inerzia governativa in sede di politica scolastica. Ecco il testo della presa di posizione: "La legge 53, meglio conosciuta come riforma Moratti, pur seguita nel suo iter con diverso atteggiamento dall'intero mondo scolastico, è stata ed è, soprattutto oggi, riferimento certo di attese per il miglioramento nel settore scolasticpo-formativo. Studenti, insegnanti, genitori, apparato amministrativo di fronte al rallentamento del cammino della riforma avvertono segnali di incertezza che possono riflettersi negativamente sull'attività educativa e formativa. Treovando superfluo sottolineare quanto l'struzione e la formazione di fattoincidano sul futuro del Paese nei suoi risvolti di effettivo progresso umano, civile ed economico, si chiede che lo sforzo sin qui profuso dalle forze politiche e le relative attese che hano alimentato non siano vanificate, ma siano sostenute da una convinta dterminazione. L'attenzione alle nuove generazioni, ai nostri figli e al loro avvenire richiede che il tema "scuola" sia assunto come priorità da parte degli stessi ministeri per gli Affari generali, Economia e finanze, Lavoro e politiche sociali, Attività produttive, così come è avvenuto nell'assunzione della proposta di legge delega. Oggi, a legge approvata, occorre dare seguito agli impegni assunti orivvedendo alla emanazione dei decreti attuativi previo adeguato stanziamento di fondi. Di questo c'è bisogno: di una concreta prova di senso civicoda parte di tutti quei soggetti interessati all'attuazione della riforma". Un richiamo forte e perentorio che esige risposte a fatti: obiettivi chiari da raggiungere, e risorse da impiegare. Risposte che devono venire innanzitutto dalla prossima Finanziaria che però, stando ai germi gettati nel Dpef, non sembra in grado di dare soddisfazione agli autori del richiamo. E se si deludono anche i più fedeli, che cosa succedrà nei confronti dell'intero Paese?


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