FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3944257
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Scuola, in tutta Italia mobilitazione degli studenti: “Uniti contro lo sfruttamento”

Scuola, in tutta Italia mobilitazione degli studenti: “Uniti contro lo sfruttamento”

«Non saremo i futuri schiavi», recita lo striscione che apre il corteo di Roma, diretto al ministero dell’Istruzione.

25/11/2017
Decrease text size Increase text size
La Stampa

Andrea Carugati

«Non saremo i futuri schiavi», recita lo striscione che apre il corteo di Roma, diretto al ministero dell’Istruzione. Ci sono ragazzi delle superiori, ma anche universitari, specializzandi, precari della ricerca. Cinquanta le manifestazioni in tutta Italia per la giornata che è stata definita «Stati generali dello sfruttamento», e che ha come obiettivo - tra gli altri - la protesta contro l’alternanza scuola-lavoro, introdotta dalla riforma varata dal governo Renzi.  

Sulle scale del ministero di viale Trastevere vengono scaricati sacchetti di patatine fritte. «Sono le patatine che ogni giorno ci spacciate per formazione obbligatoria», denuncia Francesca Picci, coordinatrice dell’Unione degli studenti (Uds). «Le risposte del Miur sono insufficienti: vogliamo subito uno Statuto degli studenti in alternanza che garantisca percorsi di qualità e totalmente gratuiti», spiega Picci, che ha guidato la delegazione che è stata ricevuta da alcuni funzionari. «Ad oggi questo esperimento si è rivelato una forma di sfruttamento, in particolare per gli studenti degli istituti tecnici e professionali», spiega Aksel Nikaj dell’Uds. «Ci sono stati casi di ragazzi mandati a spalare letame nei maneggi, o a pulire le piscine durante le vacanze. Nel complesso si tratta di 1,5 milioni di giovani immessi nel mondo del lavoro senza alcuna tutela. E dovendo addirittura pagare di tasca propria oltre 200 euro». 

A Torino in piazza alcune centinaia di studenti. Tra loro anche alcuni “duri” che hanno dato fuoco ad un carrello con all’interno le immagini dei ministri Valeria Fedeli e Giuliano Poletti, di alcune banche e di una nota multinazionale. «Tutto ormai è asservito alle logiche di mercato», scrivono in un volantino. «Già a scuola dobbiamo impiegare parte del nostro tempo libero e di studio per svolgere percorsi di alternanza scuola-lavoro che vanno ad arricchire le imprese e non la formazione».  

«Blocchiamo gli atenei e scendiamo nelle piazze perché così non si può più andare avanti», rilancia Andrea Torti, coordinatore nazionale di Link Coordinamento universitario. «Siamo stanchi di ricevere schiaffi da ogni governo, i fondi previsti nella legge di Bilancio non sono sufficienti a garantire il diritto allo studio, il numero chiuso esclude sempre più ragazzi dai corsi di laurea e interi dipartimenti universitari e degli enti di ricerca continueranno ad essere retti da ricercatori precari». «Le nostre università, con i tirocini sfruttamento, sono ormai palestre di lavoro gratuito o precario». «Gli sgravi alle imprese nella Legge di BIlancio 2018 – gli fa eco Martina Carpani, coordinatrice Rete della Conoscenza - sono l’ennesimo regalo alle imprese senza alcuna garanzia o investimento strutturale. Le nostre esperienze di alternanza e tirocinio sono la cartina di tornasole di un intero sistema di riduzione dei costi del lavoro fondato sul lavoro gratuito, sottopagato e dell’assenza di futuro nel nostro Paese. In Italia non vi è alcuna speranza di futuro: siamo costretti o ad emigrare o ad accettare lavoro povero».  

ANSA

L’obiettivo degli studenti in piazza è contestare gli Stati generali dell’alternanza scuola-lavoro organizzati per il 16 dicembre dalla ministra Fedeli. A Roma alla testa del corteo c’erano i militanti del «Fronte della gioventù comunista», una sigla vicina al partito guidato da Marco Rizzo (il nome paradossalmente richiama la vecchia sigla dei giovani del Msi di alcuni decenni fa). «Ci stanno educando a un futuro da schiavi», spiega Alessio Angelucci, segretario romano del Fgc «Altro che lotta alla disoccupazione giovanile, l’alternanza scuola-lavoro mette gli studenti e le scuole al servizio delle grandi imprese e dei loro profitti. Una palestra di sfruttamento e precarietà, in cui si impara ad accettare qualsiasi condizione lavorativa ed essere flessibili».  

ANSA

Nella Capitale hanno manifestato anche alcuni ricercatori. «Al Cnr- spiega una di loro -il 40% del personale è precario: una dato spaventoso ma rappresentativo degli altri enti italiani». 


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL