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Scuola, corsa contro il tempo per i nuovi banchi. I produttori: «Missione impossibile»

Ma dallo staff del commissario fanno sapere: «La gara è europea, le condizioni ci sono». Dai presidi richieste per 2 milioni di banchi e 440 mila sedute ergonomiche

24/07/2020
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Corriere della sera

VAlentina Santarpia

Non si è neanche placata la polemica sui «banchi a rotelle», cioè le nuove sedute ergonomiche che la ministra Lucia Azzolina immaginava per la ripresa dell'anno scolastico in sicurezza, che rischia di scoppiarne un'altra. Stavolta a proposito della fornitura dei banchi, che saranno acquistati dalla struttura del commissario all'emergenza Domenico Arcuri attraverso una gara europea. Secondo Assufficio di FederlegnoArredo e Assodidattica, a cui aderiscono i produttori e i distributori italiani dell'arredo scolastico ed educativo, coprendo oltre il 95% del fatturato nazionale, si tratta di una «missione impossibile». Perché? «Perché un acquisto centralizzato di 3,7 milioni di pezzi tra banchi monoposto e sedute, è pari ad oltre la produzione di 5 anni di tutte le aziende nazionali certificate per fornire arredamento alla pubblica amministrazione. Ma non solo, il bando prevede la sottoscrizione del contratto entro il 7 agosto e la consegna nelle scuole (ovunque sul territorio nazionale) entro il 31 agosto. In pratica significa che dal 7 al 31 agosto, cioè in 23 giorni compresi tutti i festivi, dovrebbe essere concentrata la produzione di 5 anni». In sostanza, i produttori hanno fatto presente ad Arcuri di essere in grado di produrre circa 600 mila pezzi all'anno, e di non essere in grado di soddisfare le necessità attuali del sistema scolastico italiano, dettata dall'urgenza Covid. Quindi?

«Il rischio? Non aprire le scuole»

«Non si può rischiare di non aprire le scuole», fanno sapere dallo staff di Arcuri. Del resto, spiegano, le condizioni per poter realizzare la fornitura ci sono tutte: ciascun produttore può fornire 200 mila pezzi, in modo da dividere la mole di lavoro, ci si può consorziare. E comunque si tratta di una gara europea, alla quale possono partecipare anche produttori dall'estero. Questo non significa che saranno privilegiati, o che si rischia di comprare prodotti poco sicuri: nel bando è precisato che dovranno attenersi ai criteri di legge italiani. «Non è questo il momento di fare polemiche o alimentare divisioni: l'apertura delle scuole in sicurezza è un obiettivo fondamentale per l'intero paese» ed è per questo «necessario lo sforzo di tutti e un forte senso di responsabilità per permettere ai nostri ragazzi, agli insegnanti e al personale non docente di riprendere le attività», fanno sapere dall'ufficio di Arcuri. Non esiste alternativa: le scuole devono aprire in sicurezza a settembre, e possono farlo solo con quei banchi monoposto che garantiscono il distanziamento, è il ragionamento di Arcuri e dei suoi. «La gara pubblica europea per l'acquisto dei banchi è stata bandita su richiesta del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina - aggiungono dall'ufficio di Arcuri - sulla base del fabbisogno stimato per a garantire la riapertura delle scuole in sicurezza. Insieme alla somministrazione dei test seriologici, alla dotazione gratuita di dispositivi di protezione individuale e di gel igienizzante, il distanziamento è, in questa fase, condizione essenziale per la tutela della salute».


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