FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3884733
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » PD scuola al centro. Dai soldi dell'evasione il progetto per il futuro

PD scuola al centro. Dai soldi dell'evasione il progetto per il futuro

Tagliare l'istruzione in Italia? Come bruciare il petrolio per i Paesi arabi. Investire in un momento così devastante è quello che altri Stati europei stanno facendo, Germania e Francia in testa

10/09/2011
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Francesca Puglisi

Dobbiamo essere coraggiosi. Dobbiamo prendere in mano il nostro presente e accompagnarlo verso il futuro, lungo la strada che noi avremo tracciato. E la bussola per orientarci non potrà che essere una: la scuola. Perché l'Italia di domani cresce nelle scuole. Ed è a scuola che crescono la democrazia, l'uguaglianza, la libertà, il lavoro. Perché è solo con una scuola pubblica di qualità che potremo tornare ad avere mobilità sociale, prendendoci cura del successo formativo e scolastico di tutti, senza lasciare nessun bambino indietro. È mettendo la scuola, l'università e la ricerca al centro delle nostre politiche per la crescita che potremo garantire un futuro al nostro Paese, salvandolo dal baratro in cui lo sta spingendo questa destra che non ha più alcuna credibilità. Perché l'Italia, che è un paese povero di materie prime, che non ha grandi estensioni e che non può competere sul basso costo della manodopera, ha un unico, grande vantaggio: la qualità del proprio capitale umano, l'ingegno, la creatività, che si trasferisce in qualità del Made in Italy formando «teste ben fatte» nelle scuole tecnico professionali . Tagliare l'istruzione in Italia? Come bruciare il petrolio per i Paesi arabi. Investire nella scuola in un momento di devastante crisi, è quello che altri paesi europei stanno facendo, Germania e Francia in testa. Al di là dell'oceano, il presidente Obama nella manovra anti- crisi da 300 miliardi di dollari, prevede più soldi sia per gli insegnanti, sia per le strutture scolastiche. I più giovani stanno pagando la crisi e sono stanchi di aspettare un posto di lavoro. Genitori e nonni hanno un’unica domanda: che accadrà domani ai nostri figli? La scuola di domani deve promuovere le persone e le loro competenze lungo tutto l'arco della vita, perché possano acquisire e mantenere i diritti di cittadinanza. Ma davanti abbiamo la terra bruciata dai nuovi barbari: questo governo sarà ricordato per il micidiale attacco sferrato alla scuola pubblica, con il più grande licenziamento di massa mai vissuto nel nostro Paese, che ha cancellato in un sol colpo 132.000 posti di lavoro e modelli educativi eccellenti come il tempo pieno e il modulo a 30 ore con le compresenze. Il Partito Democratico non solo ha svolto in Parlamento e nel Paese una tenace opposizione,ma ha continuato e continua ad ascoltare il mondo della scuola tutto, per elaborare proposte affinché si possa rendere il sistema scolastico italiano più efficace e più equo. Lo scriviamo oggi e lo manterremo domani: il Partito Democratico aumenterà le risorse per l'istruzione pubblica riallineandola agli altri paesi europei. Sappiamo dove prendere i soldi: dall'evasione fiscale, dai beni sequestrati alle mafie, tassando i grandi patrimoni, riducendo le spese superflue. Sappiamo cosa fare. Un nuovo piano straordinario per un' educazione di qualità da 0 a 6 anni, trasformando l'asilo nido da servizio a domanda individuale a diritto educativo di ogni bambino e bambina. Assicurando a tutti i bambini un posto nella scuola dell'infanzia. Se si vuole mettere in moto un vero “movimento” di pensiero e di innovazione didattica per migliorare i livelli di apprendimento degli studenti, ogni scuola deve poter contare su risorse umane e finanziarie certe per un triennio. Per assicurare continuità e migliorare la qualità della scuola, occorre assegnare un organico funzionale, personale stabile per le supplenze brevi e professionalità specializzate a supporto dei ragazzi con bisogni speciali (disabilità, autismo, dislessia, discalculia). Questo sistema, a parità di spesa, comporta molti vantaggi: il superamento del precariato scolastico; la programmazione certa dei fabbisogni di insegnanti e il conseguente piano di reclutamento; la piena autonomia delle scuole nell' organizzazione della didattica per raggiungere l'obiettivo del successo scolastico dei ragazzi e delle ragazze. Occorre sottoporre l’elefantiaco Miur ad una cura dimagrante, trasferendo le competenze degli uffici scolastici alle Regioni, perché il rapporto scuola-territorio è il vero motore della qualità. Il tasso più alto di dispersione scolastica si ha tra gli 11 e i 16 anni. Serve un miglior raccordo tra medie e biennio delle superiori, che vogliamo unitario, per aiutare i ragazzi a fare scelte più consapevoli. Per dimezzare il tasso di dispersione scolastica e alzare i livelli di apprendimento, come ci chiede di fare l'Europa entro il 2020, dobbiamo occuparci dell' educazione di una nuova “specie” - i nativi digitali- che, rispetto alle generazioni precedenti, ha una mutata percezione del tempo e dello spazio, un’intelligenza visiva superiore, con un gap tra il linguaggio usato nelle attività extrascolastiche e quello che trovano in classe, semplicemente terrificante. La nuova scuola deve saper superare la rigidità della classe, passare dall’aula al laboratorio ad un' altra aula dove si parla un'altra lingua. Dobbiamo restituire prestigio alla professione insegnante, investendo sulla formazione in servizio, prevedendo un nuovo contratto nazionale che riconosca in busta paga il lavoro - oggi oscuro perché svolto a casa - di correzione dei compiti, di ricerca didattica e di preparazione delle lezioni, per chi desidera farlo in scuole aperte tutto il giorno, in cui i ragazzi possono studiare da soli o in compagnia, dove possono trovare i libri e i computer che a volte a casa non hanno. Investire nell’infrastrutturazione tecnologica e nella messa in sicurezza delle scuole, altrimenti la LIM resterà pura scenografia. Tutta un'altra storia rispetto ai grembiuli, i cinque in condotta e il maestro unico della Gelmini. Ma questa nuova scuola noi, vogliamo progettarla insieme agli insegnanti, ai dirigenti scolastici, i collaboratori, gli studenti, i genitori, gli amministratori locali. Perché pensiamo che la scuola nuova che serve all'Italia possa nascere solo dal lavoro di chi nella scuola vive e lavora con impegno e con passione. E' questa la scuola che vogliamo, è questa la scuola che metteremo al centro dell'Italia di domani.❖ 


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL