Riformista: Ma in Germania il 3 + 2 non c'è

Gentile direttore, l'articolo di G. Ugolini sulle università tedesche («Non dite a von Humboldt…», il Riformista del 29 novembre) mette in rilievo un insieme di fenomeni estremamente preoccupanti; molto di quanto è ivi scritto è vero, e altro si potrebbe aggiungere. Anzitutto, che un elemento decisivo, non citato, dell'abbassamento di livello è dato dalla crisi della scuola pre-universitaria, testimoniato dai risultati della ben nota indagine Ocse detta «Pisa» (anno 2003): essa ha mostrato per i ragazzi tedeschi risultati estremamente bassi (in alcuni casi sotto a quelli italiani).
Totalmente falso è invece il riferimento al «3+2». La Germania è uno dei pochissimi Paesi europei dove, sia per la complicazione derivante dalle competenze dei Länder, sia per il peso del conservatorismo accademico, il sistema europeo dei titoli a due livelli non è applicato! E' stata consentita una sperimentazione, che l'anno scorso arrivava a coprire circa il 10% dei corsi di studio, mentre per il 90% la Germania continua con la buona vecchia laurea “lunga” di von Humboldt, integrata tra università e ricerca; egli certo non pensava che potesse riguardare la maggioranza dei giovani in età (e Giovanni Gentile, che a von Humboldt si ispirava, coerentemente voleva che i laureati fossero pochi).
Del resto, se fosse vero -e non lo è- che dal 2002 tale sistema è presente in modo generalizzato, esso avrebbe dato i primi laureati nel 2005; come potrebbe essere responsabile delle situazioni negative che vengono descritte, e che proprio per come vengono presentate risultano ben consolidate?
Anche i dati sul clima del mese di novembre in Europa mostrano che esso è stato molto diverso da quello tradizionale; aspetto che qualcuno lo imputi a incapacità di analisi dei metereologi, ignoranti a causa del «3+2».

Università di Genova