Resto del Carlino-Scuola, Cl critica il governo

Scuola, Cl critica il governo
Moratti: "Io vado avanti"

RIMINI '#8212; Il Moratti-day inizia con le critiche di Giancarlo Cesana alla riforma-che non c'è. Al Meeting di Comunione e liberazione non tira aria di grande entusiasmo verso il governo di Silvio Berlusconi. E la tirata d'orecchie di Cesana sulla condizione dell'università ("è la peggiore del mondo sviluppato"), sa tanto di avvertimento: le promesse fatte in campagna elettorale, a cominciare dalla parità scolastica, devono essere mantenute. Però, è l'accusa, "non si possono fare le riforme a costo zero".
Perplessi
Cesana non è uno qualunque, le sue parole sono l'espressione del pensiero di don Giussani, padre-fondatore del movimento. Così, quando dice di non voler esprimere "una critica a Letizia Moratti, alla quale invece va la nostra solidarietà per essersi assunta la responsabilità del ministero", va preso sul serio. E' il governo a essere in realtà nel mirino del gruppo di Cl.
Quando nel pomeriggio appare il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca è parapiglia. Donna Letizia non ama i giornalisti, che vengono invitati a seguirla allo stand di San Patrignano in mezzo alla folla dei ciellini plaudenti. Solo la fermezza e la professionalità di Emma Neri, capufficio stampa del Meeting, evitano incidenti prevedibili. Perché il ministro, tra i ciellini, è accolto da star, gridolini, richieste d'autografo. Poi si concede, gelida e sorridente, in tailleur panna di Armani, splendidi coralli al collo, il marito Gianmarco al seguito. E punta a convincere (forse se stessa prima di tutti) che "il governo ha posto la riforma della scuola e dell'università al centro delle proprie politiche". I tempi, deve ammettere, saranno diluiti nel corso dell'intera legislatura. Ma, assicura, Berlusconi in persona ha confermato un impegno finanziario di 14 miliardi di euro. Gli impegni, ripete più tardi di fronte alla platea di studenti e docenti, "saranno mantenuti". E chi sgarra, le università che creano i corsi triennali senza garantire i requisiti minimi, avranno il "bollino rosso" e niente soldi. Tutto a posto, dunque? Beh, donna Letizia parla di "dialettica assolutamente normale all'interno della maggioranza". E' cauta, come sempre. Rimpasto? "Io penso a lavorare", replica sorridendo. Assicura che la sperimentazione per quanto riguarda la sua riforma andrà avanti e che l'inizio dell'anno scolastico sarà regolare e senza intoppi. Ma sulla parità scolastica, tema caro a questa platea, non può che dire che "si cercherà di dare attuazione alla legge 62 fatta dal governo D'Alema". E sono i ritardi proprio sull'attuazione della parità che segnano di una certa freddezza l'accoglienza che il Meeting riserva alla Moratti. L'anno scorso era stata un'ovazione, quest'anno ci sono gli applausi, ma anche le preoccupazioni. Per esempio sul rischio di un'università elitaria e discriminante e sull'aumento delle tasse universitarie. Paure che gli studenti ciellini esprimono con moderazione, mentre un gruppetto di matricole dei collettivi studenteschi improvvisa (ed è una prima volta al Meeting) una contestazione di fronte al ministro. "Siamo contro la scuola azienda della Moratti", urlano, questi diciottenni, portati rapidamente e con qualche ruvidezza fuori dalla sala. Moratti s'interrompe solo per pochi secondi. I ciellini fischiano i ragazzi dei collettivi. Presto l'ordine è ristabilito.
dall'inviato Flavia Baldi