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Resto del Carlino -Le Regioni decideranno da sole su scuola, sanità e sicurezza

Le Regioni decideranno da sole su scuola, sanità e sicurezza ROMA '#8212; Dice Speroni (nella foto), capo gabinetto del Ministro delle riforme: "Noi abbiamo cercato '#8212; conosce il detto? '...

22/11/2001
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Il Resto del Carlino

Le Regioni decideranno da sole
su scuola, sanità e sicurezza

ROMA '#8212; Dice Speroni (nella foto), capo gabinetto del Ministro delle riforme: "Noi abbiamo cercato '#8212; conosce il detto? '#8212; di buttare l'acqua sporca, salvando il bambino". A dire il vero, con la devolution targata Bossi, del metaforico bebè ne buttano almeno un pezzo. Perchè i quattro articoli del disegno di legge costituzionale portato ieri dal leader leghista in consiglio dei ministri allargano le materie di competenza legislativa esclusiva delle regioni, eliminano i vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali per le leggi regionali oltre ad azzerare i controlli azionabili di fronte alla corte costituzionale da parte dello Stato sugli statuti regionali. Insomma: una bella "ritoccata" alle nuove norme costituzionali "made in centrosinistra". Da notare che, rispetto alla versione precedente al referendum del 7 ottobre, viene stralciata la parte che riguarda la corte costituzionale: "La presenteremo quanto prima con un disegno di legge ad hoc", puntualizza Speroni.
Voci dal Palazzo uscite fanno notare però che lo stralcio di una norma molto discussa (ricordate? la bozza prevedeva che i 15 giudici fossero così scelti: 2 dal capo dello Stato, 3 dalle supreme magistrature, 5 dal Parlamento e 5 dalle regioni) nasca dal colloquio che ieri Berlusconi ha avuto con il presidente della consulta Ruperto: è giusto modificare la composizione della corte '#8212; dice '#8212; ma i giudici andrebbero eletti tutti dal parlamento. "Il Senato delle regioni, vale a dire un ramo del Parlamento composto interamente da rappresentanti delle regioni, è la strada più saggia per garantire le loro istanze anche nell'elezione dei giudici costituzionali".
Ma vediamo in dettaglio la devolution di Bossi: come da copione, dicevamo, vengono allargate le materie di competenza legislativa esclusiva delle Regioni. Oltre a quelle già previste nella Costituzione recentemente modificata, possono legiferare anche su istruzione e organizzazione scolastica (la regione è competente a gestire non solo la struttura di una scuola ma anche i libri di testo da far leggere ai ragazzi oltre ad organizzare corsi per i professori), polizia locale (che diventa una sorta di quinta forza armata dello Stato), sanità (finisce qualsiasi assistenza o organizzazione sanitaria nazionale), turismo, agricoltura e commercio (vale a dire che ogni regione si organizza da sè), acque (addio, monopolio di Fiuggi e città termali affini) nonchè toponomastica (si apre la strada ai nomi locali). Per il resto, vengono confermate le modifiche dell'Ulivo: per quanto riguarda le finanze, Comuni, Province, città metropolitane e regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. Resta fermo il principio di di sussidarietà sia tra enti locali (sussidarietà verticale) sia per favorire l'iniziativa dei privati (sussidarietà orizzontale). Viene confermata l'abolizione del commissario di governo che esercitava un controllo sulle leggi regionali: in caso di conflitto tra stato e regione, decide la Corte Costituzionale.
Antonella Coppari


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