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Resto del Carlino-La grande riforma Moratti, che vuole rivoluzionare il mondo della scuola, parte zoppicando.

ROMA '#8212; La grande riforma Moratti, che ROMA '#8212; La grande riforma Moratti, che vuole rivoluzionare il mondo della scuola, parte zoppicando. Delle molte novità previste...

05/09/2003
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Il Resto del Carlino

ROMA '#8212; La grande riforma Moratti, che

ROMA '#8212; La grande riforma Moratti, che vuole rivoluzionare il mondo della scuola, parte zoppicando. Delle molte novità previste, quest'anno riusciranno ad andarne in porto solo tre: le "primine" (ovvero la possibilità di anticipare l'iscrizione alle materne a due anni e mezzo e alle elementari a cinque anni e mezzo), l'insegnamento dell'inglese e quello dell'informatica introdotti obbligatoriamente nei primi due anni delle elementari.
Al via le "primine"
Nel caso delle "primine" '#8212; in nome dell'autonomia scolastica '#8212; bimbi e genitori dovranno in realtà fare i conti con la disponibilità dei singoli istituti, mentre per le due nuove materie, considerate il fiore all'occhiello del piano, i nodi sono, al solito, di natura economica. Il problema è che i Comuni hanno risposto picche all'ipotesi di accollarsi l'onere dei libri di testo per l'inglese. E allora? L'orientamento del ministero è semplice: dei libri si può tranquillamente fare a meno. In fondo gli strumenti audiovisivi, per bambini così piccoli, sono più che sufficienti. Lo rivela Alessandro Musumeci, direttore dell'Informatica e innovazione del ministero, che propone di utilizzare il Divertinglese, un canale televisivo nato dall'accordo Miur-Rai proprio per l'insegnamento della lingua straniera. Sui libri, Musumeci assicura: "Prenderemo una decisione prima dell'avvio delle lezioni". Ovvero entro tre giorni, se si eliminano i festivi. Oltretutto si partirà con l'inglese "in pillole", nel senso che in ogni classe sono previste una o al massimo due ore settimanali. Neppure l'insegnamento dell'informatica è pronto a partire: su 2.200 scuole elementari sono disponibili 1.850 aule multimediali. Ovvero, mancano computer in 50 scuole. Intanto, sul fronte del contestatissimo "bonus" alle famiglie che scelgono le scuole private, i conti del ministero danno per 100-120mila gli aventi diritto: l'assegno quindi dovrebbe aggirarsi tra i 250 e i 300 euro per ogni alunno. Di sicuro non sono previsti correttivi, come l'introduzione, invocata da più parti, di un tetto di reddito.
Il sondaggio Demoskopea
Un sondaggio della Demoskopea rivela che quasi la metà degli italiani (il 47,1%) si dichiara "per niente d'accordo" con lo sconto per le private, mentre solo un 17,7% indica un "completo consenso" e un 18,7% si dice "abbastanza d'accordo". Ma la stragrande maggioranza (il 73,7%) confessa di preferire la scuola pubblica a quella privata.
r. int.

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