Resto del Carlino- Italiano e matematica, un disastro

Italiano e matematica, un disastro

ROMA '#8212; La scuola italiana merita una stiracchiata sufficienza. Soprattutto in italiano e matematica i nostri studenti zoppicano: non sanno riassumere e neppure far di conto. A scuola sono più brave le ragazze dei loro colleghi maschi, ma questo si sapeva, e parte con una marcia in più chi ha iniziato prima il percorso scolastico.
Test volontario
Come se non bastasse, i giovani "si guastano" procedendo negli studi: anche i bravi alle elementari, giunti alle superiori "arrancano". Infine, nel campo informatico la scuola italiana non arriva neanche al vecchio "6".
Questi i dati più importanti messi in evidenza dal primo progetto pilota sulla valutazione dell'istruzione per l'anno 2001-2002, i cui risultati sono stati presentati ieri dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. I numeri del progetto '#8212; che ha avuto il significato di un primo monitoraggio dell'offerta formativa degli istituti italiani '#8212; sono rilevanti ma non abbastanza, precisa la stessa Letizia Moratti (nella foto), da dare rilievo statistico all'esperimento.
Al progetto hanno aderito 2.832 scuole (pari a un quinto degli istituti), circa 15mila classi, 31mila insegnanti e 314mila studenti. Sono state prese in esame le quinte elementari, le terze medie e le seconde superiori, ed esclusi i ragazzi stranieri e i disabili per omogeneità del campione. Alla fine emergono indicazioni importanti, ma "poiché le scuole hanno partecipato volontariamente al progetto '#8212; spiega il ministro '#8212; il campione non è statisticamente significativo".
Costo totale dell'operazione, 813mila euro.
Un dato preoccupante sottolineato dai risultati dello studio è che, a parità di livello di studio, gli studenti degli istituti professionali sono più deboli in italiano e matematica rispetto ai loro colleghi che frequentano i licei.
Tra i due gruppi lo scarto percentuale è di circa 20 punti. Preso atto di tutto questo il ministero di viale Trastevere intende correre ai ripari. "I livelli di apprendimento della matematica e dell'italiano '#8212; ha detto ieri la Moratti '#8212; devono essere migliorati e lavoreremo per questo insistendo sulle discipline di base nelle quali i ragazzi sono più deboli". Il tutto nell'ottica, più volte sottolineata dalla Moratti, che spetta allo Stato "garantire qualità e omogeneità nei servizi" anche se la riforma federalista "porta a responsabilità diverse".
Valutare la "salute" complessiva della scuola lungo un percorso di trasparenza e con l'intento di migliorare l'offerta formativa. Ma, ha precisato il ministro, tutto questo nulla ha a che vedere con la valutazione dello studente che "competerà sempre ai docenti. Il nostro obiettivo, invece, è quello di valutare i livelli complessivi di apprendimento".
Scarsi in informatica
Di qui l'avvio del secondo progetto che avrà valore statistico e terrà "maggiormente conto degli elementi di periodicità del percorso di studio". Inoltre il nuovo progetto sarà allargato anche ad altre materie.
Preparazione così così nelle materie di base e scarsa familiarità '#8212; ma forse solo a scuola '#8212; con gli strumenti informatici. "Quest'anno '#8212; ha detto il ministro '#8212; è stato realizzato un progetto e-learning al quale hanno preso parte 65mila insegnanti e il prossimo anno tale progetto di alfabetizzazione informatica ne coinvolgerà 180mila".

di Silvia Mastrantonio