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Resto del CArlino-Imola-Genitori e alunni scendono in piazza per il tempo pieno

Genitori e alunni scendono in piazza per il tempo pieno Muoversi in direzione opposta a quella tracciata dalla riforma Moratti. Legge dal marzo 2003. Questo oggi spingerà maestri, mamme e papà...

26/09/2003
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Il Resto del Carlino

Genitori e alunni scendono in piazza per il tempo pieno

Muoversi in direzione opposta a quella tracciata dalla riforma Moratti. Legge dal marzo 2003. Questo oggi spingerà maestri, mamme e papà con pupi al seguito, a riunirsi sotto il Nettuno (ore 17,30) per alzare la voce in difesa non solo del tempo pieno, ma anche (e soprattutto) dell'intera scuola pubblica. A loro dire sempre più minacciata dalla politica scolastica condotta dall'attuale Governo.
Oggi dunque va in scena la prima giornata di mobilitazione indetta a livello nazionale dal Coordinamento in difesa del tempo pieno. Ben presto affiancato nella protesta da sindacati (Cobas, Gilda, Cgil e Cisl Scuola), comitati (tra cui Gasp-Genitori attivi per la scuola pubblica, Scuola e Costituzione Bologna e Risorsa scuola Bologna), partiti (Ds, Rifondazione, Comunisti italiani), Bologna Social Forum e Legambiente.
A poco più di dieci giorni dall'inizio dell'anno 2003-'04, partito il 15 settembre, una parte della scuola bolognese scende in piazza. E lo fa in modo diverso. Infatti, prima dei 'fuochi pirotecnici' del tardo pomeriggio ("faremo la 'festa' alla riforma" promettono i contestatori), la mattina avrà come protagoniste le singole scuole. Che sospendendo la normale attività didattica spalancheranno i loro laboratori per far entrare i bimbi accompagnati dai genitori così da dar vita a lezioni alternative, volte anche a preparare i materiali per il mega happening in piazza.
Questo accadrà alle elementari Longhena, mentre le Garibaldi, le Romagnoli, le Saffi, le Panzini e le De Amicis saranno avvolte in striscioni ricchi di slogan a favore della scuola pubblica. Saranno organizzati finti funerali per celebrare, in massa, la morte della scuola pubblica causa il 'virus Moratti'. Le elementari Bottego arriveranno in centro in bicicletta, mentre l'associazione 'Pongo e Peggy' di Casalecchio arriverà in città a bordo di un treno colorato. Assemblee e incontri informativi si terranno poi in molti plessi.
La protesta, che questa volta coinvolgerà anche nidi e materne comunali, avrà un proseguimento ideale lunedì prossimo in Consiglio comunale, quando il gruppo Due Torri-Ds sottoporrà l'assessore Pannuti ad una raffica di domande sulla situazione asili e scuole dell'infanzia comunali, la statalizzazione al Savena per terminare con la presentazione di un ordine del giorno in cui si invitano il sindaco e la giunta a non far cessare alcuna attività a tempo pieno alla materna. Anche perché, sottolinea il capogruppo ds, Davide Ferrari, la soppressione del tempo pieno equivarrà a scatenare la più grande emergenza sociale che Bologna abbia mai affrontato, costringendo Palazzo D'Accursio, per far fronte alle richieste delle famiglie, a mettere in campo circa 150 operatori.
Gianluigi Magri, Udc, sottosegretario all'Economia, stigmatizza questi "girotondi alternativi" che strumentalizzano i bambini.

di Federica Gieri


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