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Resto del CArlino-Grammatica e geometria E' qui che casca l'asino

Grammatica e geometria E' qui che casca l'asino ROMA '#8212; Premio di consolazione: in Europa non va meglio. Perché se gli studenti italiani zoppicano fortemente '#8212; soprattutto alle medie...

25/09/2003
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Il Resto del Carlino

Grammatica e geometria E' qui che casca l'asino

ROMA '#8212; Premio di consolazione: in Europa non va meglio. Perché se gli studenti italiani zoppicano fortemente '#8212; soprattutto alle medie e alle superiori '#8212; in grammatica italiana e geometria, i loro colleghi Ue se la devono vedere con gli stessi problemi. Basterà il "mal comune" a consolare i professori e i genitori? Forse no, però già essere a conoscenza del problema significa poter pensare di risolverlo.
Preferiscono le scienze
E' la filosofia del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, che ieri ha presentato i risultati del secondo progetto pilota sulla valutazione dell'istruzione per l'anno scolastico 2002-2003. Accanto a lei, a rispondere ai giornalisti, il sottosegretario Valentina Aprea e il presidente del gruppo di lavoro sulla valutazione Giacomo Elias.
Rispetto al precedente progetto pilota '#8212; che avrà una terza edizione prima di diventare prassi '#8212; la novità è l'adozione di un campione nazionale di riferimento con validità statistica. A far capire a che punto sia la formazione, oltre un milione di studenti di oltre 7.600 scuole assistiti da 150mila professori. Alla fine di tutto i dati ci dicono che se i ragazzini delle elementari (presi in esame quelli di quarta) sono abbastanza preparati, i loro amici più grandi di medie e superiori devono ancora faticare parecchio.
Almeno a giudicare dalle prove di apprendimento che raccontano di grandi problemi con grammatica e analisi logica; nella comprensione dei brani informativi rispetto a quelli narrativi. Per la matematica la bestia nera è la geometria, mentre il calcolo appare più congeniale agli studenti. Così come le scienze, che raccolgono i favori dei ragazzi anche se più per conoscenze sugli esseri viventi che sull'uomo e l'ambiente.
Le cifre sfatano dei miti e ne rispolverano altri. Le elementari sono "migliori". Il dato totale parla di apprendimento pari al 65% per l'italiano, del 71% della matematica e del 69% per le scienze. Analizzato geograficamente, si scopre le aree del Nord-Ovest e del Nord-Est sono dietro al Centro, al Sud e alle Isole. I ragazzini, cioè, immagazzinano meno dei loro coetanei delle regioni meno ricche. Ma c'è una ragione e la offre il professor Elias spiegando che al Nord la presenza di immigrati è più forte soprattutto tra i piccoli. La differenza di lingua e l'adattamento alla cultura di un altro Paese rallentano l'efficienza scolastica degli studenti stranieri e alla fine tutto questo pesa sulla percentuale generale.
Lacune
Il capitolo medie (è stata presa in esame la prima classe) abbassa le percentuali di apprendimento al 56% per l'italiano, al 52% per la matematica e al 60% per le scienze. Anche qui c'è una divisione in aree geografiche che porta Sud e Isole a guadagnare punti su Centro e Nord soprattutto nel campo delle scienze.
Ma il grande baratro viene messo in evidenza al passaggio alle superiori. Le maggiori lacune si segnalano (parliamo del primo anno) per gli istituti professionali, dove l'apprendimento passa al 37% per l'italiano, al 33% per la matematica e al 48% per le scienze. I colleghi del comparto di istruzione classica (liceo classico e scientifico) hanno valori, rispettivamente del 60%, del 53% e del 63%. Anche in questo caso, secondo gli studiosi, c'è una spiegazione pratica. I ragazzi che già vacillano alle medie difficilmente scelgono un indirizzo impegnativo come quello del liceo e preferiscono ripiegare sugli istituti professionali.
L'incontro coi sindacati
E' una spiegazione che si può estendere anche ai risultati del III superiore, dove si manifesta il problema dei professionali ancora con più evidenza: la comprensione della matematica scende al 29%, quella dell'italiano al 38% e delle scienze al 43%.
"Mettere a fuoco le criticità aiuta a individuare le opportunità", ha detto il ministro che ieri ha affrontato anche i sindacati della scuola.
Al termine del vertice facce lunghe e commenti pesanti soprattutto da parte della Cgil e dello Snals, che accusano il governo di non investire nel comparto. Meno critica la Gilda, che attende i fatti. E sempre ieri la Moratti ha annunciato alla Camera che è prossimo il via libera per 21mila assunzioni nella scuola.

di Silvia Mastrantonio

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