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Resto del carlino-a mini-sperimentazione proposta dal Ministro Moratti non ha avuto il successo sperato

La mini-sperimentazione proposta dal a mini-sperimentazione proposta dal Ministro Moratti non ha avuto il successo sperato. La figura del docente prevalente non è resa particolarmente appetibile...

16/09/2002
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Il Resto del Carlino

La mini-sperimentazione proposta dal

a mini-sperimentazione proposta dal Ministro Moratti non ha avuto il successo sperato. La figura del docente prevalente non è resa particolarmente appetibile non solo per quanto riguarda l'aspetto organizzativo, ma anche per quanto riguarda l'aspetto professionale ed economico.
Nessun incentivo, nessun riconoscimento e garanzia per chi dovrebbe - come è previsto per il docente prevalente - curare la continuità educativa e didattica e il rapporto con le famiglie ed assicurare, inoltre, la coerenza e la gradualità dei percorsi formativi di ogni alunno... Il docente prevalente dovrebbe svolgere funzioni di coordinatore del team docente e di tutor nei confronti degli alunni, curando la compilazione del portfolio delle competenze...
Probabilmente non è stata solo la complessità del ruolo dell'insegnante quasi unico - peraltro già presente in varie realtà scolastiche ed auspicato da diversi docenti e genitori - a renderci un po' diffidenti. E non è stata, neppure, la contrarietà a priori verso qualsiasi riforma: gli insegnanti elementari hanno affrontato l'anticipazione della riforma sui moduli. Sono stati piuttosto i molteplici dubbi, le varie lacune ed incertezze a non convincere, è prevalso, soprattutto, un atteggiamento responsabile e professionale di tanti maestri, consapevoli che una sperimentazione non si improvvisa, ma si affronta con una seria formazione, con gli strumenti e gli spazi adeguati, coinvolgendo tutto il mondo della scuola (i bambini che iniziano la scuola elementare a cinque anni e mezzo, infatti, arriveranno alle medie e superiori in anticipo).
Mariarita Bortolani

(insegnante)


Le diffidenze sono giustificate, visti i precedenti nel mondo della scuola. Tuttavia lei assicura che non vi è contrarietà a priori verso la riforma Moratti, così come non vi è stata contrarietà a priori verso qualsiasi altra riforma in passato: e su questo non ho la stessa opinione (lei sa meglio di me cosa si è sempre detto, nei corridoi delle scuole, su - e contro - i vari ministri della Pubblica Istruzione). E poi, che dire a tutti quei genitori che, grazie al cambiamento messo in moto dalla Moratti, avrebbero voluto iscrivere i propri figli di cinque anni e mezzo alle elementari e si sono visti preclusi ogni possibilità?
m.s.


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