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Repubblica: Università, dovranno salire le tasse tagliati 6.400 ricercatori e docenti

Gli effetti della scure del Tesoro sugli atenei: gli studenti saranno chiamati a pagare di più, ma bisognerà cambiare la legge

17/07/2008
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la Repubblica

Possibili solo 2 assunzioni ogni 10 pensionamenti di docenti da oggi al 2010
Un colpo al piano di svecchiamento della Gelmini. I rettori: saremo meno efficienti

MARIO REGGIO

ROMA - Tasse universitarie alle stelle. Due assunzioni ogni dieci docenti che andranno in pensione fino al 2013. Taglio di un miliardo e mezzo del Fondo di finanziamento ordinario per le università nei prossimi cinque anni. Gli scatti di carriera biennali diventano triennali. La scure di Tremonti si abbatte anche sugli atenei.
Quali saranno le conseguenze pratiche? Partiamo dalle tasse. C´è una legge che fissa al 20% del bilancio di ogni università il tetto massimo del contributo annuale a carico degli studenti. Ed oggi la media si aggira attorno al 19%. Qualcuno dovrà mettere mano alla legge per dare il via libera ad una manovra così impopolare. Passiamo alle assunzioni. Il programma del governo prevede il blocco del turn over dei docenti: solo il 20% delle cattedre lasciate libere da chi andrà in pensione potrà essere coperto dai vincitori dei futuri concorsi. Secondo le stime della Conferenza dei rettori dal 2009 al 2013 lasceranno l´università per raggiunti limiti di età 8 mila tra ricercatori, associati e professori ordinari, tutti di ruolo. Saranno rimpiazzati da mille e seicento docenti oggi precari o a contratto a tempo determinato. Nel frattempo premono alle porte degli atenei 14 mila assegnisti di ricerca, 30 mila dottori di ricerca, assieme a circa 8 mila tecnici con un contratto a tempo determinato.
Come se non bastasse la legge 93 del 27 maggio del 2008 prevede, per il 2010, un taglio secco di 472 milioni di euro alla voce "spese correnti" del ministero dell´Università. Tagli che vanno dalla carta per le stampanti alle borse di studio per chi vuol intraprendere la strada della ricerca.
Tutte misure che fanno a pugni con il progetto di dare spazio ai giovani ricercatori, come ha più volte ribadito il ministro Mariastella Gelmini, svecchiando il mondo accademico. Gli anziani andranno a casa ma per le nuove leve il futuro diventa più cupo di quanto già non fosse fino a ieri. L´analisi della Conferenza dei rettori svela altri particolari. I pensionamenti per raggiunti limiti di età non sono distribuiti in maniera uniforme nelle varie aree scientifiche e disciplinari e nei diversi atenei. Le percentuali più elevate saranno nelle facoltà delle scienze fisiche, filologiche letterarie, storico artistiche, ingegneria civile e architettura. Quelle più basse nelle scienze matematiche e informatiche, ingegneria industriale, scienze agrarie e veterinaria. Il taglio del turn over colpirà in primo luogo i piccoli e medi atenei, dove i pensionamenti sono numericamente più limitati.
Cosa fanno i rettori dei 72 atenei italiani? «La situazione sarebbe pesante nel 2009 e diventerebbe insostenibile negli anni successivi - afferma Enrico Decleva, presidente della Conferenza dei Rettori - sappiamo che i costi aumenteranno, mentre i finanziamenti sono destinati a diminuire. Non ci saranno soldi per assumere e si avrà un´università ingessata, meno efficiente ed incapace di assorbire i giovani». Non sembra una dichiarazione di guerra. Con la Moratti, sempre Tremonti ministro del Tesoro, i rettori minacciarono le dimissioni in massa contro i tagli all´università.


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