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Repubblica-Una Maturità da obiezione di coscienza

"Una Maturità da obiezione di coscienza" LA PROTESTA "QUESTO esame non mi sembra più serio, non mi sento di avvallarlo e per questo propongo l'obiezione di coscienza". Escono le pri...

11/01/2002
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la Repubblica

"Una Maturità da obiezione di coscienza"
LA PROTESTA
"QUESTO esame non mi sembra più serio, non mi sento di avvallarlo e per questo propongo l'obiezione di coscienza". Escono le prime materie dell'Esame di Stato 2002, la vecchia Maturità, e scoppia la prima polemica. Presidi obiettori come i medici antiabortisti, come i ragazzi che scelgono il servizio civile per dire no alla guerra. La proposta del professor Giorgio Innocenti, alla guida del liceo classico Minghetti, è rimbalzata mercoledì all'assemblea sindacale dei presidi della provincia di Bologna. Un provocatorio appello '#8212; il gran rifiuto a partecipare all'esame di Stato '#8212; che non ha stupito una platea già insoddisfatta e pronta a scioperare sul contratto. E i malumori, all'uscita delle materie per la seconda prova scritta, non mancano anche sull'Esame di Stato.
Eppure, preside, quest'anno le materie sono uscite in largo anticipo.
"E' proprio questo il punto: in nome dell'efficienza il ministero ha comunicato le materie a gennaio invece che verso la fine dell'anno scolastico, come si è sempre fatto. Il risultato? Gli studenti abbandoneranno lo studio delle altre materie non indicate per l'esame
"Al classico, per esempio, la seconda prova scritta sarà di latino. Chi lo curerà più lo scritto di greco? Come preside e come educatore devo portare lo studente ad impegnarsi sino all'ultimo giorno di scuola in tutte le discipline, così invece favorisco scelte di tipo strategico e non è una bella cosa, è una perdita secca per la scuola".
E' il solo punto dolente?
"Il vero nodo sta nella scelta di commissioni d'esame con insegnanti esclusivamente interni. Il ministro ha detto che l'esame sarà più serio e selettivo, ma con questa scelta per quest'anno si rischia di andare nella direzione contraria, così tocchiamo il fondo".
Anche gli insegnanti sono contrari e gli stessi studenti hanno manifestato contro l'introduzione di commissioni composte da soli insegnanti della stessa sezione e scuola. E' per questo che parla di 'esame non serio'?
"Diventa una convalida di giudizio, non mi sembra più un esame di Stato. Di fatto i professori confermeranno i risultati conseguiti dagli studenti durante l'anno scolastico. Così un alunno non avrà mai la possibilità di riscattarsi o di recuperare davanti a una commissione di insegnanti esterni alla scuola. O se alcuni professori rinunceranno per malattia o altro? Ci saranno commissioni miste, una disparità. Il problema è che non sono arrivate ancora indicazioni precise, non sappiamo chi dovrà scegliere i professori per le commissioni. Gli stessi presidenti sono stati ridotti: non più uno per ogni commissione, ma uno per scuola. Insomma, trovo inconcepibili queste modifiche inserite nella Finanziaria allo scopo di tagliare i costi. Gli esami di Stato non sono una questione politica. Per tutti questi problemi ancora aperti ho protestato all'assemblea della sezione provinciale dell'associazione nazionale presidi (Anp, ndr) e ho proposto una sorta di obiezione di coscienza. E' chiaro che rispetterò le direttive ministeriali, ma se mi sarà permesso quest'anno non andrò agli esami".
Il discorso vale anche per gli insegnanti?
"No, di fatto con l'introduzione dei soli commissari interni per i docenti la partecipazione agli esami avverrà con un ordine di servizio. Chi si può rifiutare saranno solo i dirigenti scolastici, che dovranno presentare domanda per le presidenze delle commissioni".
ILARIA VENTURI


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