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Repubblica-Troppi stranieri, i prof si ribellano "Numero chiuso o sarà un ghetto"

In una media inferiore di Piacenza il collegio docenti chiede lo stop alle iscrizioni di extracomunitari Troppi stranieri, i prof si ribellano "Numero chiuso o sarà un ghetto" "Bisogna coinv...

02/12/2003
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la Repubblica

In una media inferiore di Piacenza il collegio docenti chiede lo stop alle iscrizioni di extracomunitari
Troppi stranieri, i prof si ribellano "Numero chiuso o sarà un ghetto"

"Bisogna coinvolgere tutti gli istituti". Il sindaco: affrontare il caso, non nasconderlo
VALERIO VARESI

PIACENZA - Troppi bimbi stranieri in classe e il collegio dei docenti della scuola media piacentina "Faustini-Frank" propone una sorta di "numero chiuso". A scopo preventivo, per evitare che si creino dei ghetti, vale a dire scuole somiglianti a una Babele dove i programmi e la didattica non riescono a decollare. Fra le aule della "Faustini-Frank", in effetti, la percentuale di ragazzi provenienti dai Paesi stranieri è da quartiere marsigliese: il 17%. Tuttavia, il documento dei docenti, redatto a metà settembre ma spedito in questi giorni al "Csa" (l'ex provveditorato) ha messo a subbuglio il mondo scolastico e politico piacentino muovendosi sul sottile crinale che separa intolleranza e prevenzione. I docenti, però, smentiscono qualsiasi venatura razzista. Al contrario: l'intento è quello di smontare i ghetti che generano intolleranza fra italiani e stranieri.
"Negli anni scorsi - scrivono gli insegnanti - abbiamo accolto i più diversi tipi di alunni, da quelli provenienti dalle altre regioni italiane, ai nomadi, agli handicappati, ai giostrai, ai circensi, per finire col crescente flusso agli immigrati extracomunitari". Un precedente che dovrebbe mettere al riparo dall'accusa di intolleranza, ma 124 alunni stranieri su 746, sono troppi a giudizio degli insegnanti piacentini. Al punto da configurare i contorni di una sorta di ghetto.
Il sindaco Roberto Reggi (Margherita), pur confermando una crescita superiore alla media di studenti immigrati, ritiene che "la situazione vada affrontata e non certo nascosta". Però concorda coi docenti della "Faustini-Frank" sul fatto che "occorre evitare le concentrazioni elevate di alunni extracomunitari in alcuni istituti. Gli insegnanti, la scuola e il Comune devono concorrere insieme per non ghettizzare, ma nemmeno per escludere". Insomma, una bocciatura del numero chiuso e un via libera a una redistribuzione degli alunni stranieri. Anche perché il problema è molto sentito anche alle elementari. Alla scuola "Taverna", la percentuale di bimbi extracomunitari arriva al 30%, mentre alla "Alberoni" al 25%. Al contrario, alla "Giordani", dove si iscrivono i figli della Piacenza ricca, gli studenti stranieri sono presenti in misura trascurabile.
Sotto l'impulso del sindaco, si è creato un gruppo di lavoro composto da presidi e funzionari dell'ex provveditorato per affrontare il problema proprio redistribuendo i bimbi stranieri al fine di amalgamarli meglio con gli italiani e rendere così più efficace per tutti la didattica. Del resto, alla concentrazione contribuiscono anche i genitori piacentini che iscrivono i loro figli nelle scuole dove gli stranieri sono in numero minore. Ed essendo Piacenza una delle province con maggiore denatalità, la presenza extracomunitaria nelle scuole appare ancora più marcata.


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