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Repubblica-TO-Intervista:Insegnanti in cattedra fin da questa mattina

'INTERVISTA Marina Bertiglia, direttore regionale dell'Istruzione, presenta l'anno scolastico "Insegnanti in cattedra fin da questa mattina" "Non siamo riusciti a fare l'i...

09/09/2002
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la Repubblica

'INTERVISTA
Marina Bertiglia, direttore regionale dell'Istruzione, presenta l'anno scolastico
"Insegnanti in cattedra fin da questa mattina"
"Non siamo riusciti a fare l'immissione in ruolo dei precari Mancavano i soldi"
"Purtroppo sono ancora vacanti tantissimi posti di sostegno all'handicap"


Alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico abbiamo chiesto a Marina Bertiglia, direttore regionale dell'Istruzione qualche chiarimento sui problemi più scottanti in Piemonte.
Iniziamo dalle note liete. Quest'anno, per la prima volta da decenni, la scuola inizierà con tutti gli insegnanti in cattedra. Quindi era possibile evitare il solito valzer dei supplenti.
"Sì, era possibile e noi dirigenti di "periferia" lo avevamo fatto presente più volte in passato. Era sufficiente abolire il doppio passaggio di nomine che ci ha obbligato per anni a ripetere due volte le stesse operazioni. Con il decreto Moratti dello scorso anno, poi diventato legge, queste difficoltà sono state superate".
Ma saranno piene proprio tutte le cattedre?
"Sì, sulle poche ancora vacanti interverranno i presidi, con nomine scuola per scuola".
Pochissime sui posti normali, ma tantissime sui posti di sostegno all'handicap, un vero buco nero dell'istruzione piemontese. Come mai?
"È vero sono 1800 le cattedre vacanti in quel settore. Anche qui sarà compito dei presidi fare le nomine. Le graduatorie degli specializzati però sono esaurite e dovranno ricorrere agli insegnanti normali. È un problema storico, che in Piemonte è più grave che altrove. Ci sono molte cause: mancano gli insegnanti specializzati anche perché, chi ha l'abilitazione in quel settore, se può, dopo qualche anno preferisce passare all'insegnamento normale nella sua materia. La legge lo consente. E noi ci troviamo ad inseguire. Per questo, in accordo con la Sis, la scuola universitaria di specializzazione per insegnanti, quest'anno abbiamo organizzato un corso che consentirà a 330 insegnanti di conseguire l'abilitazione sul sostegno".
Parliamo di precari. A quelli iscritti nelle liste dei concorsi e nella graduatoria permanente era stata promessa l'immissione in ruolo. Invece non se ne è fatto nulla. I sindacati sono sul piede di guerra. Cosa è accaduto?
"È un problema che riguarda tutta Italia e che non dipende da noi o dal ministero dell'Istruzione. Quando si stava per dare il via all'operazione, a inizio luglio, il Tesoro ha bloccato tutto per problemi di spesa. I conti non collimavano. Anche perché c'erano state operazioni come il passaggio allo Stato del personale tecnico amministrativo che prima era degli enti locali, che erano costate più del previsto".
I tagli però riguardano anche i finanziamenti alle scuole, ai Pof, i piani di offerta formativa.
"Non è vero. I soldi non sono diminuiti, sono solo cambiate le voci con cui vengano fatti i finanziamenti. Per esempio i fondi destinati in passato a finanziare il Progetto lingue 2000 sono stati aboliti e quel denaro è andato alle scuole nel finanziamento generale ai Pof. Mi sembra giusto, perché nella logica dell'autonomia i singoli istituti potranno decidere da soli come utilizzare quei soldi: se ancora per le lingue straniere o per altre priorità".
In Piemonte dovrebbe partire la sperimentazione della riforma Moratti sia per le scuole materne e elementari che per i corsi di formazione professionale. Ma ad oggi se ne sa ancora poco e molte sono le contestazioni.
"Non le capisco. Certo, partire dopo l'inizio dell'anno scolastico crea qualche difficoltà. Ma le due sperimentazioni riguardano piccoli numeri di studenti e per i corsi professionali, ragazzi che altrimenti non sarebbero più andati a scuola. E poi la scuola italiana è abituata da anni a sperimentazioni di ogni tipo, spesso imposte dall'alto. Non è che in passato tutto sia stato fatto con la massima democrazia e efficienza".
(m.tr.)


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