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Repubblica-Tagli ai fondi delle pubbliche Costretti a ridurre i programmi

Autonomia, 10 milioni in meno a presidi e direttori per migliorare l'offerta didattica Tagli ai fondi delle pubbliche Costretti a ridurre i programmi Forte incremento dei finanzia...

20/09/2003
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la Repubblica

Autonomia, 10 milioni in meno a presidi e direttori per migliorare l'offerta didattica
Tagli ai fondi delle pubbliche Costretti a ridurre i programmi
Forte incremento dei finanziamenti per la "comunicazione" della riforma che verrà
In tre anni la riduzione è stata del 40 per cento E le quote vanno all'istruzione privata


ROMA - La stangata sull'autonomia scolastica è in arrivo. I fondi per il funzionamento degli istituti e l'offerta formativa sono scesi di 10 milioni di euro rispetto allo scorso anno. Con gli 83 milioni a disposizione quest'anno, quasi tutte le scuole dovranno rivedere i loro piani e tirare ancora una volta la cinghia. Ma i dieci milioni tolti alle scuole sono andati a rimpinguare altri capitoli del bilancio sull'autonomia: più di cinque alle scuole "paritarie" per incrementare la loro offerta formativa ed altri cinque al settore comunicazione, cioè quello che serve per le campagne pubblicitarie sulla riforma che ancora non c'è. Un settore che negli ultimi due anni ha segnato un'impennata impressionante: nel 2001 il governo di centro-sinistra aveva destinato alla comunicazione poco più di due milioni di euro, passati a sette e mezzo l'anno successivo e a 13 milioni quest'anno.
"La gestione governativa dell'istruzione pubblica ha inaugurato un meccanismo perverso che diminuisce i trasferimenti alle scuole per l'autonomia di più del 20 per cento ogni anno - commenta Armando Catalano, responsabile nazionale dei Dirigenti scolastici della Cgil - le scuole ricevono ormai solo la metà di quanto avevano avuto tre anni fa. Si costruisce così una scuola pubblica povera, rendendo l'autonomia gestionale dei Dirigenti e l'autonomia didattica dei docenti un guscio vuoto, pronto ad essere riempito dalle scuole private, finanziate violando la Costituzione dal ministro Moratti".
I finanziamenti per l'autonomia, che non sono compresi nel bilancio del ministero dell'Istruzione, sono stati fissati da una direttiva del ministro Moratti firmata lo scorso 8 maggio. Lo stanziamento è di 225 milioni di euro, 700 mila in meno dello scorso anno, e ben 25 milioni in meno rispetto al 2001. Sul totale, però, solo 83 milioni di euro finiranno nelle casse delle scuole. Gli altri servono a rimpinguare i bilanci delle scuole paritarie, all'orientamento dei giovani e al coinvolgimento dei genitori nell'attività didattica. Anche quelli, pochi, destinati all'offerta formativa sono sottoposti ad una ripartizione ferrea: la metà alle materne e alle elementari per alimentare la riforma che ancora non è legge dello Stato. Solo il quaranta per cento alle medie e alle superiori. Il restante dieci finirà alle direzioni regionali. In questi giorni le segreterie amministrative degli istituti sono alle prese con il magro bilancio di quest'anno. Molte scuole saranno costrette a tagliare le attività didattiche pomeridiane, i gruppi di assistenza sociale e piscologica agli alunni handicappati. Di questo passo, l'autonomia scolastica, una delle poche innovazioni positive degli ultimi anni rischia di restare solo un ricordo.
(ma.re.)


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