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Repubblica-Sperimentazione le regole Anci

LA SCUOLA Il ministero: siamo d'accordo Sperimentazione le regole Anci Tra le richieste locali idonei e sezioni omogenee MARIO REGGIO ROMA - Seconda doccia gelata sulla sperimentazi...

12/09/2002
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la Repubblica

LA SCUOLA
Il ministero: siamo d'accordo
Sperimentazione le regole Anci

Tra le richieste locali idonei e sezioni omogenee
MARIO REGGIO

ROMA - Seconda doccia gelata sulla sperimentazione del ministro Moratti. Dopo le dure critiche del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, nel giro di 24 ore, è arrivata la bocciatura dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani. "La riforma del sistema scolastico è un processo troppo importante perché possa essere realizzato attraverso anticipazioni frammentarie e improvvisate - afferma Leonardo Domenici, presidente dell'Anci - la sperimentazione deve prevedere una puntuale verifica delle condizioni di fattibilità". Ecco le condizioni poste dall'Anci: sezioni con età omogenea compresa tra i 2 anni e mezzo e i tre anni e mezzo, con un rapporto educatori bambini come negli asili nido. Locali e servizi idonei. Assenza di liste d'attesa. Formazione del personale insegnante e ausiliario. Nuovo profilo professionale dei docenti. Rielaborazione del programma dell'offerta formativa. Trasformazione ambientale degli spazi, adeguamento delle mense ai parametri legati all'età, sostegno ai disabili. Una presa di posizione che trova d'accordo tutte le organizzazioni sindacali della scuola. E il ministero? Incredibile ma vero è d'accordo con l'Anci. "Le osservazioni e le condizioni dell'Anci sono condivise dal ministero", si legge in un laconico comunicato. È la conferma delle voci che circolano da alcuni giorni: il ministro ha deciso di puntare tutto sulla sperimentazione alle elementari. E ieri il Cnpi è tornato alla carica. Vuol vederci chiaro sull'intesa firmata dal ministero con la Lombardia che hanno autorizzato l'iscrizione ai centri di formazione professionali privati dopo la terza media. Una scelta che farebbe scattare sanzioni amministrative nei confronti dei direttori regionali perché la legge prevede l'obbligo scolastico


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