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Repubblica-Sicurezza, in bilancio solo spiccioli

Sale la polemica sugli stanziamenti per l'edilizia scolastica. Moratti: la competenza è delle Regioni e degli enti locali Sicurezza, in bilancio solo spiccioli I comuni reclamano tre miliardi,...

06/11/2002
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la Repubblica

Sale la polemica sugli stanziamenti per l'edilizia scolastica. Moratti: la competenza è delle Regioni e degli enti locali
Sicurezza, in bilancio solo spiccioli
I comuni reclamano tre miliardi, il ministero stanzia dieci milioni

L'Anci: "Basta con il solito scaricabarile, anche lo Stato deve fare la sua parte"
La scarsità di fondi denunciata più volte dai governatori: appelli rimasti inascoltati
MARIO REGGIO

ROMA - L'Associazione nazionale dei Comuni italiani chiede al governo tre miliardi di euro da investire per la sicurezza nelle scuole. Il ministro Moratti risponde: "Ci sono 10 milioni euro per il 2003 e 30 per l'anno successivo". Briciole. È vero che gli stanziamenti dello Stato permettono alle Regioni, quindi ai Comuni e alle Province, di accendere mutui con la Cassa depositi e prestiti, ma sono sempre prestiti, quindi soldi da restituire. Non basta. Il ministero dell'Istruzione ha ribadito che le competenze sulla sicurezza degli edifici scolastici spettano alle Regioni per la programmazione e agli enti locali per le opere di manutenzione. Quindi i soldi stanziati dal governo sono una dimostrazione di buona volontà. L'Anci ha subito replicato: "Non cominciamo con lo scaricabarile, non è nostra intenzione alimentare polemiche ma le affermazioni del ministero su una sua presunta incompetenza in materia di sicurezza lasciano perplessi - si legge in una nota diffusa in serata - Se gli enti locali sono infatti responsabili della costruzione delle scuole e quindi dei loro requisiti, compresa la sicurezza, i finanziamenti relativi sono dello Stato e se i finanziamenti sono scarsi o in alcuni casi inesistenti, è inutile parlare di competenze. La scuola è una priorità di questo Paese? - conclude la nota - se è così traiamone le conseguenze e tutti, enti locali, Regioni, Stato facciano la loro parte. Ma basta con lo scaricabarile, non serve a nulla".
Una posizione condivisa dai governatori delle Regioni che chiedono un tavolo di confronto immediato con il governo per organizzare un piano pluriennale d'intervento. Tra i presidenti delle Regioni Francesco Storace, governatore del Lazio, si dimostra uno dei più combattivi. Ne fanno fede le tre lettere spedite al ministro Letizia Moratti, ricevendo una sola risposta: adesso i soldi non ci sono, vedremo di rimediare con il piano finanziario relativo alla riforma della scuola. Peccato che il piano finanziario sia ancora un mistero e che gli eventuali fondi per le scuole dovranno essere destinati a tutt'altri obiettivi che non la sicurezza degli istituti. Ma tutto questo diventerà realtà solo una volta approvata la legge delega di riforma e quando le Commissioni Bilancio di Camera e Senato avranno verificato la copertura finanziaria del piano.
Facciamo brevemente i conti. L'ultimo stanziamento, firmato dall'ex ministro Tullio De Mauro, sulla sicurezza e manutenzione delle scuole risale al 2001: 612 miliardi di vecchie lire a chiusura del piano triennale sull'edilizia scolastica. Poi più nulla. Sul totale dello stanziamento 8 miliardi andarono alla Regione Molise, che ha chiesto alla Cassa Depositi e prestiti un mutuo più consistente. La differenza tra il prestito ottenuto e i soldi ricevuti dallo Stato verranno restituiti dalla Regione secondo un piano di rimborso concordato.


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