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Repubblica-Sicurezza assente tra i banchi

Indagine Eurispes su oltre 41mila stabili scolastici, solo il 27 % ha il certificato antincendio Sicurezza assente tra i banchi Edifici vecchi e fuori norma: 10 milioni di persone a rischio MA...

18/10/2003
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la Repubblica

Indagine Eurispes su oltre 41mila stabili scolastici, solo il 27 % ha il certificato antincendio
Sicurezza assente tra i banchi
Edifici vecchi e fuori norma: 10 milioni di persone a rischio

MARIO REGGIO

ROMA - Il pericolo corre tra i banchi di scuola. "Tutti i giorni dieci milioni d'italiani che studiano o lavorano negli istituti scolastici mettono a rischio la propria incolumità". È il drammatico quadro che emerge da un capitolo del Quarto Rapporto sulle condizioni dell'infanzia e dell'adolescenza, realizzato dall'Eurispes in collaborazione con Telefono Azzurro, e che sarà presentato il prossimo 14 novembre.
L'elenco delle situazioni a rischio è impressionante: su oltre 41 mila edifici scolastici solo il 27 per cento è in possesso del certificato antincendio, nove scuole su dieci non hanno l'accesso facilitato per i disabili, quasi il sessanta per cento è privo del certificato di agibilità sanitaria. Centinaia di istituti non si trovano a distanza di sicurezza da antenne tv, strutture militari aeroporti e discariche. Il record spetta a Verbania dove il 65 per cento degli edifici è a meno di un chilometro di distanza da un'area industriale.
"La drammaticità dei dati evidenziati dall'Eurispes sono già noti, e su questa emergenza pesano gravi responsabilità politiche - commenta il segretario della Cgil-scuola Enrico Panini - l'ennesimo crollo, in pochi giorni, di un soffitto in una scuola romana, dopo quello dell'istituto Galatti di Messina suona come un'altra denuncia delle gravi responsabilità politiche del ministro dell'Istruzione". È davvero così? Facciamo brevemente i conti. L'ultimo finanziamento consistente risale alla finanziaria del 2000. Ministro dell'Istruzione era Tullio De Mauro. Per la sicurezza vengono stanziati 612 miliardi di vecchie lire. Poi più nulla. Nel 2002, sull'onda della tragedia di San Giuliano di Puglia, dove il terremoto causò la morte di 3 insegnanti e 26 bambini sepolti dal crollo della scuola, il governo decise di stanziare dieci milioni di euro. "E saranno trenta il prossimo anno", promise il ministro Letizia Moratti. Solo una promessa: quest'anno, in finanziaria, i fondi per la sicurezza degli edifici scolatici ammontano a 9 milioni e 100 mila euro. Briciole. È vero che gli stanziamenti dello Stato permettono alle Regioni, quindi ai Comuni e alla Province, di accendere mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, ma sono sempre mutui, quindi soldi da restituire. Lo scorso anno, l'Associazione nazionale dei Comuni italiani, aveva stimato in tre miliardi di euro il fabbisogno finanziario per mettere in sicurezza tutti gli istituti scolastici. E il ministero dell'Istruzione aveva promesso la creazione di un tavolo tecnico con gli Enti locali per affrontare l'emergenza. Un'altra promessa non mantenuta.
L'abbandono della manutenzione degli edifici scolastici ha messo in moto una spirale perversa: secondo i dati ufficiali dell'Inail gli infortuni degli studenti nelle scuole sono saliti da 79 mila nel '99 ad oltre 88 mila nel 2001. Un fenomeno che riguarda anche gli insegnanti: 4 mila casi denunciati nel '99, arrivati a quasi 6 mila nel 2001.
Duro il commento della segretaria della Cisl-scuola, Daniela Colturani: "Da tempo le organizzazioni sindacali hanno chiesto al ministro l'apertura di un tavolo di confronto sull'emergenza sicurezza, ma i segnali che il governo sta dando con la Finanziaria sono più che deludenti. Gli impegni assunti dopo il sisma in Molise sono stati del tutto disattesi e si intende far cassa anche con i tagli sulla spesa per l'edilizia". E sul sentiero di guerra stanno per scendere anche gli studenti: "Dopo i 30 milioni di euro stanziati a favore di chi frequenta le scuole private ben magra è la consolazione che la Finanziaria offre alle scuole pubbliche - si legge in un comunicato dell'Unione degli studenti - scarsissimi gli investimenti e in più il governo sostanzialmente ignora il capitolo edilizia scolastica. Intanto le scuole cadono a pezzi: soffitti e muri pericolanti, niente scale antincendio e misure di sicurezza spesso inesistenti. Lavori di ristrutturazione attesi da anni, condizioni igieniche pessime, sono alcuni dei problemi che ci troviamo tutte le mattine davanti agli occhi nelle nostre scuole. Per rivendicare i nostri diritti - conclude - e per nuovi investimenti nella scuola pubblica, lanciamo dal 27 al 31 ottobre una settimana di mobilitazione di tutti gli studenti".


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