Repubblica-Scuola, via all'offensiva della Rete di Resistenza

che si affianca ai girotondi
Scuola, via all'offensiva della Rete di Resistenza

CINZIA SASSO

dopo la giustizia, l'informazione, il lavoro, tocca alla scuola. La nuova spina nel fianco del governo Berlusconi, che i sondaggi danno in calo di consensi, questa volta passa dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, decisa a far marciare con una legge delega il suo progetto di riforma della scuola. Un progetto, che mette in un cassetto l'articolo 34 della Costituzione ("I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi") e che vuole portare anche in Italia il modello americano, quello di una scuola pubblica che sforna semianalfabeti, essendo la classe dirigente destinata alle costosissime istituzioni private. Per discutere di questo, domani pomeriggio alle 18, la neonata Rete di Resistenza, formata da insegnanti, tecnici, e anche genitori, invita tutti alla Casa della Cultura in via Borgogna 3.
Dopo aver comunicato tra di loro per email, dopo aver svolto a partire da gennaio una serie di assemblee, dopo essere cresciuti ed avere raccolto molte firme, dopo essere diventati una sorta di movimento nazionale che in ogni città si è organizzato sul modello della rete milanese, i promotori del movimento domani si mostreranno alla città e cercheranno di spiegare - loro, poveri di mezzi, ignorati dalle televisioni, organizzati con un porta a porta elettronico - cosa non va nella riforma Moratti. Aprirà l'incontro la relazione di Marina De Prisco, insegnante di lettere della media Majno, secondo la quale la riforma voluta dal governo Berlusconi, "è classista" e invece che lavorare nella direzione di rimuovere gli ostacoli per gli studenti "normali", avrà come risultato quello di cacciarli dalla scuola.
All'incontro hanno aderito una serie di personalità che si occupano di educazione: da psicanalisti a giornalisti, da dirigenti scolastici a responsabili di riviste di settore, da musicisti ad attori. Ci saranno Marisa Fiumanò, Carlo Oliva, Iliano Geminiani, Gaetano Santangelo, Gian Paolo Rosso, Carlo Delfrati, Lella Costa. Ci saranno anche - perché questa è la frontiera sulla quale adesso si stanno organizzando - i rappresentanti del movimento dei girotondi. Sabato, infatti, dopo un periodo di oblio nel quale i girotondini hanno partecipato alle manifestazioni di altri, come a quella di Roma organizzata dalla Cgil sull'articolo 18, quelli di "permanoperlademocrazia" torneranno a prendersi per mano intorno a un luogo simbolo. L'appuntamento è per le 15 di sabato, in piazza Vetra, davanti all'Istituto Cattaneo, dove saranno presenti l'ex ministro della pubblica istruzione Giovanni Berlinguer e Paola Cortellesi, cioè la ministra Moratti della Gialappa's.
I girotondi (www.girotondo.cjb.net) si muoveranno in molte città italiane sulla base dello slogan "una scuola per tutti e per tutto l'individuo" e i promotori invitano chiunque "voglia ribadire il diritto a una scuola statale pubblica che offra uguali opportunità e garantisca un'istruzione di qualità, nonché la necessità di investimenti nel campo dell'istruzione e dell'alta formazione". Le stesse parole d'ordine del gruppo della Rete di Resistenza (retescuole@yahoogroups.com) che ha visto nascere anche un movimento autonomo di genitori che stanno organizzando coordinamenti di zona e assemblee nelle scuole. Tutto, fino all'incontro di oggi, via Internet. I prossimi appuntamenti, oltre a quello di sabato, sono per venerdì 19 con l'occupazione simbolica decisa dai sindacati di tutte le scuole della Lombardia e per sabato 20, ad ascoltare - ma non a bocca chiusa - l'intervento del ministro Moratti a un convegno.