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Repubblica-Scuola, riforma a un passo dal via

Dopo il testo delega si dovranno preparare i decreti attuativi. La vita degli studenti non cambierà prima di due anni Scuola, riforma a un passo dal via La legge Moratti alla Camera, oggi il v...

12/02/2003
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la Repubblica

Dopo il testo delega si dovranno preparare i decreti attuativi. La vita degli studenti non cambierà prima di due anni
Scuola, riforma a un passo dal via
La legge Moratti alla Camera, oggi il voto d'approvazione

MARIO REGGIO

ROMA - La legge delega di riforma della scuola è in dirittura d'arrivo. Ieri la Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate dall'opposizione. Ma la maggioranza ha rischiato un clamoroso flop. Le pregiudiziali sono state bocciate con 232 voti contrari e 170 a favore. Ma tra i banchi del centrosinistra mancavano all'appello ben 95 deputati, se ne fossero stati presenti 65 la riforma Moratti avrebbe subito una pesante battuta d'arresto. Stamattina riparte il dibattito in aula con le dichiarazioni di voto di tutti i partiti sui sette articoli della legge delega. I tempi sono contingentati, quindi la delega dovrebbe passare, salvo imprevisti, entro la serata di oggi.
Superate le pregiudiziali nell'aula di Montecitorio s'aggirano due mine vaganti. Ieri la Commissione Bilancio non ha espresso alcun parere sulla copertura finanziaria della riforma "perché il ministero dell'Istruzione non ha fornito le cifre necessarie". Se i numeri non salteranno fuori oggi, difficilmente i dibattito potrà concludersi. La seconda riguarda il testo della delega, approvato dal Senato, che fa riferimento alla finanziaria 2002. I tecnici sono al lavoro per interpretare i regolamenti legislativi e forse, una volta approvata dalla Camera, la delega dovrà tornare velocemente al Senato per modificare il testo inserendo "finanziaria" 2003.
Cosa accadrà se tutto filerà liscio per la maggioranza? Il governo avrà tempo 24 mesi per preparare i decreti attuativi. Un lavoro di gran complessità, che impegnò per quasi tre anni la maggioranza di centro-sinistra, alle prese con la riforma Berlinguer. Dovranno essere rivisti i programmi, i cicli scolatici, i trasferimenti del personale insegnante e non docente, organizzare l'anticipo volontario del primo anno della materna e delle elementari. Su quest'ulitmo punto il governo ha già incassato il deciso no dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani che, tartassati dalla finanziaria, non hanno soldi per finanziare l'anticipo. Con l'arrivo della delega in aula sono riesplose le proteste. Ieri mattina, alcune centinaia di studenti e insegnanti hanno presidiato la piazza antistante Montecitorio rispondendo all'invito alla mobilitazione lanciato dalla Cgil, Legambiente e Unione degli studenti. Anche l'Ulivo promette battaglia: "Il pasticcio è fatto ma non è ancora servito in tavola - commenta Maria Chiara Acciarini, capogruppo Ds in commissione istruzione del Senato - intanto non è chiaro come risolveranno il nodo della copertura finanziaria".


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