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Repubblica-Scuola privata, polemiche sul bonus

sgravi previsti dalla Finanziaria scontentano anche gli istituti non pubblici: ci costringono a sacrifici Scuola privata, polemiche sul bonus Protesta l'Ulivo. Il governo: "Non c'è clericalismo, ...

09/12/2002
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la Repubblica

sgravi previsti dalla Finanziaria scontentano anche gli istituti non pubblici: ci costringono a sacrifici
Scuola privata, polemiche sul bonus
Protesta l'Ulivo. Il governo: "Non c'è clericalismo, scelte tecniche"

Treu, Margherita: "In un momento così stanziare questi fondi è una provocazione"
MARIO REGGIO

ROMA - Novanta milioni di euro che permetteranno di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le rette pagate alle scuole non statali. L'emendamento approvato nella notte di sabato dalla Commissione Bilancio del Senato non accontenta nessuno. Sul provvedimento, che approderà con la Finanziaria martedì in aula, sparano a zero la Cgil, i Cobas e l'Ulivo. Ma non soddisfa neanche le scuole private che hanno subito un salasso di 200 milioni euro dal decreto tagliaspese di Tremonti. "Non c'è clericarismo di Stato - afferma il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas - i 90 milioni hanno una ragione puramente tecnica. Per la scuola cattolica si tratta in parte di un reintegro di quanto era stato tolto con il tagliaspese".
Mario Mauro, responsabile scuola di Forza Italia, commenta: "Ben vengano gli sgravi fiscali, sono una scelta coraggiosa, un segno importante nella direzione del riconoscimento della libertà di educazione e di una effettiva parità scolastica. Ma il taglio di 800 milioni previsto dal decreto Tremonti obbliga la scuola a sacrifici sinceramente inammissibili. Non si può accettare che a cadere sotto questa pesante potatura siano funzioni essenziali come la sicurezza e l'igiene, per non parlare delle scuole materne non statali".
Se questa è l'aria che tira nella maggioranza, sul fronte sindacale la bocciatura è senza appello. "È una provocazione. Mi auguro che il Senato non approvi questa norma e che dia invece più soldi alla scuola pubblica - dichiara il segretario nazionale della Cgil scuola Enrico Panini - se non sarà così rilanceremo ulteriormente, dopo il grande sciopero del 18 ottobre, la nostra iniziativa sindacale contro i liquidatori della scuola pubblica". Per Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas scuola, "Si tratta di una decisione oscena, mentre si tagliano i fondi per la scuola pubblica, si regalano i soldi alle private e lo si fa di notte, come i ladri. Chiameremo alla mobilitazione tutto il mondo della scuola, insegnanti, non docenti e studenti, perché scenda in piazza un grande movimento che blocchi le sciagurate scelte di questo governo: i tagli al bilancio dell'Istruzione, la devolution, l'assunzione in ruolo di 16 mila insegnanti di religione e la contemporanea cacciata di altrettanti lavoratori socialmente utili che assicuravano l'igiene delle scuole per 800 mila lire al mese".
Ma anche l'opposizione non lesina feroci critiche. "Nella vecchia legislatura - sostiene Tiziano Treu della Margherita - avevamo immaginato delle forme per il sostegno del diritto allo studio. Ma in un periodo come questo, in cui non ci sono i soldi per gli enti locali oppure si tagliano i fondi per la ricerca, stanziare fondi per le scuole private mi sembra una vera provocazione".
Alle proteste si unisce il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio: È una scelta davvero incredibile. I Verdi si batteranno affinché questa norma assurda sia bocciata e si restituiscano dignità e fondi adeguati alla scuola pubblica".


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