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Repubblica - Scuola, Moratti taglia a casa 8.500 insegnanti

Il ministro firma il decreto. Nel 2004 le cattedre in meno saranno oltre 56 mila Scuola, Moratti taglia a casa 8.500 insegnanti MARIO REGGIO ...

31/01/2002
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la Repubblica

Il ministro firma il decreto. Nel 2004 le cattedre in meno saranno oltre 56 mila
Scuola, Moratti taglia a casa 8.500 insegnanti
MARIO REGGIO


ROMA '#8212; Il ministro Letizia Moratti taglia 8 mila e 500 docenti. Il decreto è già pronto, manca solo la firma del responsabile del dicastero dell'Economia. E il salasso sarà ancora più pesante nei prossimi due anni: 12 mila nel 2003 e 36 mila nel 2004. Pessime notizie anche per il personale non docente. Dopo la cancellazione di 20 mila posti lo scorso luglio, protestarono solo Cgil e Gilda, l'anno prossimo altri 30 mila tra impiegati, ausiliari e tecnici lasceranno la scuola. L'elenco dettagliato dei posti da sopprimere, 2 mila e cinquecento alle elementari, duemila nelle medie e 4 mila nelle superiori, è stato già spedito ai direttori regionali dell'Istruzione. Saranno loro, per la quota di competenza, a decidere quali scuole dovranno fare a meno degli insegnanti.
Il ministero, comunque, indica una tabella delle priorità. Alle elementari: concentrare gli insegnanti della lingua straniera nel secondo biennio, ridurre il tempo pieno e quello prolungato, azzerare i progetti sperimentali. Nelle superiori: abbinare le classi che, partite con 25 studenti, ne hanno perso un congruo numero lungo la strada. Problemi anche per gli studenti colpiti da handicap grave. Il decreto, infatti, non prevede la deroga nei casi più complessi. Fino ad ora, il rapporto standard di un docente di sostegno per quattro studenti in difficoltà, saliva ad un insegnante per ogni allievo nei casi di particolare gravità. Il taglio delle cattedre viene effettuato assieme ad un'altra misura prevista dalla legge Finanziaria che dà la possibilità agli insegnanti di fare lezione per almeno 18 ore a settimana, ma con la facoltà di arrivare fino a ventiquattro.
Provvedimenti che non piacciono alle organizzazioni sindacali. "Il testo del decreto conferma una norma della finanziaria contro la quale abbiamo scioperato", commenta il segretario della Gilda Alessandro Ameli. "Sono misure in linea con la scelta di ridurre la spesa per il personale scolastico del 15 per cento '#8212; afferma il segretario della Cgilscuola Enrico Panini '#8212; così diminuirà anche la qualità dell'istruzione pubblica". Il dissenso dei sindacati della scuola contro la politica del governo si concretizzerà il 15 febbraio, quando a Roma scenderanno in piazza i dipendenti pubblici. Allo sciopero nazionale, proclamato dai confederali, si è aggiunto ieri lo Snals, che ha anche dichiarato lo stato d'agitazione del personale universitario per la riapertura della trattativa contrattuale. Nella stessa giornata, e sempre a Roma, corteo dei Cobas da piazza Esedra a piazza San Giovanni. Mentre i confederali concluderanno la protesta al Circo Massimo.


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