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Repubblica-Scuola anticipata, lite comuni-ministero

Bambini in classe a due anni e mezzo e a cinque e mezzo. I genitori aspettano direttive per l'iscrizione, per ora invano Scuola anticipata, lite comuni-ministero "La legge Moratti è senza fond...

14/03/2003
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la Repubblica

Bambini in classe a due anni e mezzo e a cinque e mezzo. I genitori aspettano direttive per l'iscrizione, per ora invano
Scuola anticipata, lite comuni-ministero
"La legge Moratti è senza fondi, così non può essere applicata"

MARIO REGGIO

ROMA - "Le iscrizioni per l'ingresso anticipato dei bambini alle materne e alle elementari saranno riaperte appena la legge delega di riforma sarà promulgata". Parola di Letizia Moratti. Tutto semplice per i genitori dei 91 mila bambini che compiranno tre anni entro il 28 febbraio del 2004, o quelli degli 89 mila ragazzini che ne faranno sei entro la stessa data? Neanche per idea. Cominciamo dalle materne. A parte la scelta volontaria delle famiglie, il vero nodo mai sciolto è il rapporto tra il ministero e i comuni che hanno la gestione delle scuole dell'infanzia. Ad agosto scorso, dopo l'annuncio della sperimentazione, l'Associazione nazionale dei comuni italiani aveva parlato chiaro: senza un tavolo delle regole non se ne fa nulla. Quali sono le richieste dell'Anci? Sezioni con età omogenea tra i 2 anni e mezzo e i tre e mezzo, rapporto numerico tra educatori e bambini come negli asili nido, locali e servizi idonei, assenza delle liste d'attesa, rielaborazione dei programmi, mense adeguate, sostegno ai disabili e formazione del personale. Ma il tavolo delle regole si è aperto solo per la sperimentazione. E comunque il ministro Moratti aveva promesso all'Anci che la riapertura delle iscrizioni alle materne non ci sarebbe stata fino al termine del periodo di "prova", cioè a giugno del 2003.
A parte tutto questo, non solo la finanziaria ha tagliato i fondi per l'edilizia scolastica e asciugato i bilanci comunali, ma la legge "è priva di risorse economiche - afferma Daniela Lastri, assessore all'Istruzione del Comune di Firenze e coordinatrice dell'Anci toscana - come comuni ci impegneremo per far capire al ministro che una legge di questo tipo, in queste condizioni, non può essere applicata". Nelle elementari potrebbe andare meglio. Ma attenti, genitori. Intanto la scelta di anticipare l'ingresso alla prima elementare è volontaria. Poi non sono chiari i numeri. Il ministero parla di 89 mila bambini che compiranno sei anni entro il 28 febbraio prossimo. "Giocano sui numeri - afferma Andrea Ranieri, responsabile scuola e formazione dei Ds - perché le cifre fornite comprendono anche chi in prima elementare ci sarebbe entrato lo stesso senza l'anticipo". Poi ci sono i soldi. Le maestre fanno parte dell'organico statale e gli stipendi vengono pagati dal ministero. Ma tutto il resto, dall'edilizia alle mense, dai trasporti al materiale didattico pesano sui bilanci comunali. E chi pagherà? Ancora non è dato sapere.
Nelle prossime ore il direttivo dell'Associazione nazionale dei comuni italiani risponderà al ministro Moratti.


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