Repubblica-Scuola, al via in ordine sparso-I saggi bocciano la sperimentazione della Moratti

MINISTRO
Alunni sui banchi ieri in Piemonte, oggi in Lombardia, solo il 30 settembre toccherà alla Sicilia
Scuola, al via in ordine sparso
I "saggi" bocciano la sperimentazione della Moratti

MARIO REGGIO

ROMA - La complessa macchina della scuola si rimette in moto. Ieri hanno fatto da apripista gli studenti piemontesi. Oggi tocca a quelli lombardi, mentre i siciliani torneranno in classe il 30 settembre. Due i dati salienti di questo inizio di anno scolastico. In alcune regioni molti istituti, in base alla legge sull'autonomia, hanno deciso di anticipare il giorno d'inizio delle lezioni, fissate dagli assessori regionali alla scuola. A Milano, ad esempio, l'anno scolastico è iniziato ieri in alcuni licei storici come il Beccaria, il Berchet, il Volta e l'Einstein. Anche nel Lazio molti istituti superiori hanno deciso di non rispettare l'apertura ufficiale del 16 settembre. Il secondo dato riguarda le proteste degli insegnanti e degli studenti.
Oggi a Milano scioperano per un'ora i docenti di Cgil, Cisl e Uil contro il taglio di duemila cattedre. Sul piede di guerra anche l'Unione degli studenti che annuncia manifestazioni in tutte le città contro la riforma Moratti, il blocco dei finanziamenti per la scuola pubblica e il ritorno del famigerato sette in condotta. Ricomincia il calvario degli studenti delle medie inferiori che anche quest'anno dovranno sopportare il "mal di zainetto", costretti come sono a portarsi sulle spalle in media cinque chili di libri.
La giornata di oggi sarà scandita da due avvenimenti molto importanti. Nel pomeriggio il Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione presenterà le sue conclusioni sulla sperimentazione nelle materne ed elementari annunciata dal ministro Moratti. Nelle stesse ore la Commissione scuola dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani dovrebbe concludere la stesura del documento sulla sperimentazione che presenterà al vertici del ministero.
Le valutazioni del Cnpi sono top-secret, ma fioccano le indiscrezioni. E le notizie che circolano non sono molto incorragianti per la Moratti. A partire dal metodo adottato: il parere del Cnpi non è vincolante ma obbligatorio, una volta preso atto dei contenuti il ministro può firmare il decreto. Ma l'adesione alla sperimentazione deve essere avallata dagli organi collegiali della scuola, in primis il collegio dei docenti. Mentre fino ad ora i dati forniti trionfalmente dal ministero "mille capi d'istituto hanno dato il loro assenso", non stati confermati dagli organi collegiali che in molti casi non si sono ancora riuniti. Comunque, dopo il via libera degli organi collegiali, si devono verificare altri punti essenziali: dove trovare i soldi, quali docenti destinare alle nuove mansioni didattiche, l'assenso dei Comuni, la preparazione dei nuovi programmi. Le posizioni dell'Anci sono note: sperimentazione condivisa, concordata e uniforme, risorse finanziarie certe, docenti preparati. Intanto il ministero annuncia il bando di concorso per pubblicizzare la riforma che verrà: 5 milioni di euro alla società che vincerà l'appalto. Unanime la stroncatura dei sindacati scuola: "Una misura mediatica, che riguarda una legge che ancora non esiste, c'è in ballo il rinnovo contrattuale, per la sperimentazione non c'è una lira, curano l'immagine e trascurano la sostenza dei problemi".