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Repubblica-Scompare il diritto alla salute la Sanità è in mano a Tremonti

ex ministro ulivista Rosy Bindi: niente assistenza farmaceutica, medici trasformati in burocrati "Scompare il diritto alla salute la Sanità è in mano a Tremonti" Gli ospedali La chiusura dei p...

29/09/2002
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la Repubblica

ex ministro ulivista Rosy Bindi: niente assistenza farmaceutica, medici trasformati in burocrati
"Scompare il diritto alla salute la Sanità è in mano a Tremonti"

Gli ospedali La chiusura dei piccoli ospedali senza risorse e strategia di programma è scelta demenziale
MARIO REGGIO

ROMA - "Per la sanità non ci dovrebbero essere tagli. Io non li ho visti". Così il ministro della Salute Girolamo Sirchia ha risposto ieri ad una domanda sulla Finanziaria. Cosa ne pensa Rosy Bindi, ex ministro e coordinatrice dell'Ulivo per la sanità?
"Vuol dire che oltre a promettere le dentiere agli italiani, che non arriveranno mai, dovremo regale gli occhiali al ministro Sirchia. Perché i tagli in sanità ci sono e pesanti".
Un giudizio politico sul ministro Sirchia.
"Un ministro che non c'è. La non politica sanitaria la sta facendo Tremonti assieme ad alcuni governatori regionali".
Un bilancio della politica del governo sulla sanità?
"Parlano i cittadini che, nel sondaggio pubblicato da "Repubblica", indicano nella sanità uno dei motivi del fallimento di questo governo".
Che fine farà il diritto alla salute?
"È chiaro che il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, è diventato un diritto finanziariamente condizionato".
Che succederà ai cittadini?
"Lo scorso anno il governo ha usato Regioni e Comuni come esattori dello Stato. Ha fatto aumentare la pressione fiscale attraverso i tributi locali. Ora, con una manovra centralistica, pone vincoli alla spesa e perfino alle entrate di Regioni e Comuni. Da esattori in killer dello Stato sociale. Perché saranno costretti a tagliare direttamente i servizi. Questa finanziaria non solo contiene misure centralistiche inutili e inefficaci per controllare la spesa, ma, e forse Sirchia non l'ha capito, è stato bloccato l'aumento del Fondo sanitario nazionale che costituiva il perno dell'accordo con le Regioni. In realtà è come se il Fondo fosse diminuito di 10 mila miliardi di vecchie lire".
Cosa cambierà nella sanità pubblica?
"Oltre ai ticket, l'assistenza farmaceutica in Italia non c'è più e con il taglio dei posti letto, le Regioni saranno costrette a ridurre tutti i servizi, per introdurre di fatto un sistema parzialmente gestito dalle assicurazioni private. Perché nessuno è in grado di assicurare l'assistenza con un Fondo sottostimato di 30 mila miliardi di vecchie lire".
Saranno guai per Regioni e cittadini?
"Certo. Metterà nei guai quelle del centro-destra che sono indebitate fino al collo, ma rischia di creare difficoltà anche alla Toscana e all'Emilia che avevano i conti in ordine. Il sistema sanitario italiano è fondato sull'integrazione dei servizi sociali erogati da Comuni. E con questa manovra i Comuni sono in ginocchio e non potranno garantire i servizi sociali indispensabili, si pensi agli anziani e alle persone non autosufficienti".
Per ridurre le liste d'attesa il governo propone gli straordinari in ospedale ma senza oneri per lo Stato.
"Per definire queste misure non esistono aggettivi. La finanziaria è la prova del fallimento totale delle loro politiche e anche del loro tentativo di controriforma della sanità. Con questa manovra i medici sono ridotti a dei burocrati e ragionieri. Sulla loro professionalità peserà il risparmio della spesa sanitaria attraverso i vincoli sulla prescrizione di farmaci e le analisi. Una vera umiliazione per i medici. La programmazione è un fallimento totale: la chiusura dei piccoli ospedali, senza una strategia di programmazione di nuovi servizi e di riconversione delle risorse e dei servizi territoriali è demenziale. Li chiudono solo per fare cassa. Per questo la gente della Puglia, del Veneto e del Piemonte si ribella. Altro fallimento: gli anziani e le persone non autosufficienti resteranno senza assistenza e saranno a carico totale delle famiglie".
E le cure termali solo per gli invalidi totali?
"Per risparmiare cento miliardi di lire si mette in ginocchio un settore che oltre alla prevenzione e alla riabilitazione è uno dei comparti trainanti in molte parti del Paese. S'innescano aumenti di spesa perché cresceranno i ricoveri in ospedale".
Cosa propone l'Ulivo?
"In primo luogo l'adeguamento del Fondo sanitario nazionale. Poi un intervento straordinario per le Regioni del Mezzogiorno. Chiediamo l'attuazione della nostra riforma perché i fatti dimostrano che l'atteggiamento ideologico del governo sta provocando solo disastri. Il ministero deve essere snello, attrezzato e politicamente forte, in grado di monitorare le situazioni regionali. Servono investimenti nella formazione, ricerca e edilizia. Il rilancio del sistema integrato di assistenza socio-sanitaria. E la prossima settimana come Margherita presenteremo un disegno di legge sulla non autosufficienza degli anziani".


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