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Repubblica-Roma-Non c'è limite di reddito le materne sono escluse

L'ASSESSORE COMUNALE Maria Coscia: chi pensa a disabili e personale? "Non c'è limite di reddito le materne sono escluse" Duecento euro non risolvono i problemi per le ...

08/09/2003
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la Repubblica

L'ASSESSORE COMUNALE
Maria Coscia: chi pensa a disabili e personale?
"Non c'è limite di reddito le materne sono escluse"
Duecento euro non risolvono i problemi per le famiglie meno abbienti


"Al di là di quella che può essere l'adesione politica ad un tale provvedimento, ritengo esistano due contraddizioni oggettive...". L'assessore capitolino alle politiche educative e scolastiche Maria Coscia prima di rifiutare le motivazioni su cui il ministro Moratti ha fondato l'istituzione dei bonus alle parificate entra nel merito della questione.
Quali sono le contraddizioni?
"La principale è che da questo bonus sono state escluse le scuole materne paritarie. Escludere dal bonus le famiglie che spesso non per scelta ma per necessità si rivolgono alle materne private-paritarie, lo trovo un grave errore".
Per quale motivo?
"Per le scuole dell'infanzia esiste un problema di carenza di offerta, rispetto alla domanda, da parte del pubblico e quindi la presenza dei privati è di fondamentale supporto ad un bisogno reale e sempre maggiore da parte dei cittadini. È chiaro che laddove c'è una offerta privata che copre una carenza pubblica è chiaro che sarebbe giustificato un intervento mirato dello Stato, ma sempre all'istituzione scolastica, che garantisce la qualità, e mai alle singole famiglie ".
E poi?
"Ritengo sconsiderata la scelta di non porre un limite di reddito. Soprattutto in un periodo di difficoltà della finanza pubblica come questo che stiamo vivendo, dare soldi a tutti indiscriminatamente crea una falsa situazione di uguaglianza, non garantendo a chi ne ha realmente bisogno un contributo.
Cento o 200 euro non facilitano certo l'accesso alle rette delle scuole private per le famiglie meno abbienti".
Come bisognerebbe fare invece?
"Sarebbe indispensabile applicare la legge 62 che ha riconosciuto la parità di quelle scuole private che hanno standard simili a quelli della scuola pubblica.
Si tratta di una filosofia diversa, rimane cioè la preoccupazione dello Stato di garantire a tutti gli scolari pari opportunità formative, compresa l'accoglienza dei bimbi disabili, di ogni provenienza e orientamento religioso.
E non solo, anche il personale sarebbe tutelato, poiché sarebbe prevista la piena applicazione dei contratti di lavoro. Ed inoltre è prevista la partecipazione dei genitori alla gestione della scuola".
(a.m.l.)


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