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Repubblica-PROTEGGERE EDUCAZIONE E CULTURA

Lettera aperta sulla costituzione europea PROTEGGERE EDUCAZIONE E CULTURA è importante incentivare la reciproca comprensione Pubblichiamo una lettera aperta alla Convenzione europea ...

08/04/2003
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la Repubblica

Lettera aperta sulla costituzione europea
PROTEGGERE EDUCAZIONE E CULTURA

è importante incentivare la reciproca comprensione

Pubblichiamo una lettera aperta alla Convenzione europea - a firma di protagonisti della scena politica e culturale - sul ruolo della Cultura e dell'Educazione nella nuova Costituzione
Negli ultimi cinquanta anni l'Europa ha percorso molta strada in direzione della "crescita comune". Le dolorose esperienze storiche del nazionalismo, che hanno portato a due guerre mondiali, e la tesa atmosfera della Guerra Fredda che vi subentrò, ci indussero ad intraprendere questo cammino. La strada che abbiamo ancora da percorrere non è meno ardua di quella che abbiamo già percorso. Dobbiamo dunque cogliere quest'opportunità - come ci è possibile fare dal 1989, dopo tutto - per rendere coesa quest'Europa disorganica.
All'indomani dell'ultima guerra, gli ideali politici sentitamente condivisi dai vari popoli ci portarono ad entusiasmarci per l'Europa. Ora, invece, si parla di "interesse". Ora i popoli europei hanno perso di vista l'obiettivo "Europa", si sentono ignorati. Possiamo ancora affermare a ragion veduta che è tuttora possibile sperimentare un soddisfacente senso di appartenenza all'Europa, politicamente solido e spontaneo?
L'Europa ha un nuovo compito da assolvere, un incarico creativo e innovativo: deve creare le istituzioni adatte ed essere assolutamente trasparente su quali responsabilità siano "nazionali" e quali di pertinenza "europea". Deve altresì fare il possibile per portare a maturazione un nuovo e apparentemente duplice senso di appartenenza all'Europa, sempre mantenendo vivi i legami tra il singolo individuo e la terra di cui è figlio. A questi fini, sarà bastevole un semplice "interesse"? Assolutamente no.
La cultura è alla base della consapevolezza di una comune identità europea. Promuovere e proteggere la cultura è pertanto uno dei compiti più importanti che l'Europa deve oggi assolvere. Noi sottoscritti con la presente ci appelliamo pertanto alla Convenzione Europea affinché dia un ruolo preminente all'Educazione e alla Cultura nel Trattato Costituzionale che sta attualmente delineando. Questo contribuirebbe a far sapere ai cittadini europei che anche a loro spetta l'onere di essere responsabili del funzionamento della democrazia, che potranno mettere in atto soltanto praticando l'arte di comprendersi reciprocamente. Da questo punto di vista è di importanza vitale un supporto alla cultura attivo e innovativo.
L'essenza culturale dell'Europa risiede nell'unità nella diversità. In un'Europa che cresce comunitariamente cultura significa imparare a convivere. Nulla, infatti, lega maggiormente i popoli della mutua comprensione e del rispetto. L'Europa del futuro impone una politica culturale che porti il suo valido contributo alle politiche nazionali di ogni Stato membro - una politica culturale delle diversità e delle affinità, della specificità e della comunitarietà, che esige tutti gli sforzi e le risorse che dedichiamo alle più decantate politiche economiche e sociali. Ecco la ragione per la quale intendiamo dare il nostro supporto agli sforzi delle istituzioni europee, alle organizzazioni della società civile, agli artisti e ai protagonisti della cultura che si stanno operando per incoraggiare l'Unione Europea a: 1) rafforzare la sua coesione sociale e culturale, riconoscendo il ruolo specifico dell'educazione e della cultura nella Ue e dando loro la giusta collocazione nel preambolo del Trattato in corso di stesura; 2) confermare l'impegno a cooperare a beneficio dell'educazione e della cultura, difendendo il contenuto degli Articoli 150 e 151 (che approvano integralmente la sussidiarietà) e operandosi affinché siano entrambi approvati dal voto della Maggioranza Qualificata; 3) collocare l'Educazione e la Cultura in un contesto di "competenze condivise" più che nelle ambigue categorie delle "azioni da supportare" (occorrerebbe una denominazione specifica e idonea all'Educazione, alla Gioventù e alla Cultura); 4) tenere in considerazione gli aspetti culturali in tutte le aree politiche dell'Unione; 5) prevedere un'apposita commissione per promuovere la cooperazione con i paesi terzi, al fine di incentivare la comprensione culturale nel quadro dell'odierna globalizzazione.

Richard von Weizsäcker, la Principessa Margriet d'Olanda,
Ingvar Carlsson, Jacques Delors, Dario Disegni,
Garret Fitzgerald, Bronislaw Geremek, Arpad Goencz, Wim Kok, Giovanni Pieraccini, Andrei Plesu, Elisabeth Rehn.


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