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Repubblica-Professori a tempo: i commenti

RETTORI Il presidente della Crui, Piero Tosi "Ma servono criteri precisi" "Importante definire diritti e doveri" "Esprimeremo il nostro parere sulla proposta del ministro solo dopo ponderata...

24/01/2003
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la Repubblica

RETTORI
Il presidente della Crui, Piero Tosi
"Ma servono criteri precisi"

"Importante definire diritti e doveri"
"Esprimeremo il nostro parere sulla proposta del ministro solo dopo ponderata riflessione"

ROMA - Contratti a tempo e nuove regole per il reclutamento dei docenti universitari? "La proposta del ministro Moratti verrà valutata attentamente, certo è che andrebbe regolamentata, con limiti e criteri precisi e trasparenti".
Piero Tosi, presidente della Conferenza dei Rettori, non si sbilancia. Chiede tempo. "Solo dopo una ponderata riflessione la Crui esprimerà il suo parere".
Quali sono i limiti e i criteri?
"Occorre valutare bene le condizioni e in quale contesto si innesta questo meccanismo, non ultimo il problema delle risorse che è connesso con un'eventuale contrattualizzazione parziale. La accogliamo come una proposta, ma è necessaria una cornice all'interno della quale potrebbe, nel rispetto dell'autonomia universitaria, essere applicata".
Lei è d'accordo sulla necessità di cambiare le regole?
"La cosa importante è che quello che avevamo chiesto si sta realizzando: volevamo interventi legislativi su alcuni temi essenziali come lo stato giuridico e il reclutamento dei docenti. Questo sta avvenendo, ma discuteremo, naturalmente, sulle caratteristiche che avrà tale intervento. Come è di vitale importanza che si ridefiniscano diritti e doveri del corpo docente in maniera da assicurare la trasparenza delle attività anche nei confronti della società civile".
Resta il nodo degli aumenti di stipendio.
"Attendiamo il previsto tavolo alla Presidenza del Consiglio dei ministri per poter risolvere la questione, e dopo che l'emergenza sarà superata dovremo lavorare sugli investimenti all'università".
(ma.re.)
IL FILOSOFO
Emanuele Severino, "Ca Foscari" Venezia
"Sì, purchè metta fine agli accordi tra privati"

MILANO - Professor Emanuele Severino, è d'accordo sulla lista nazionale per il reclutamento dei docenti universitari?
"Mi sembra una buona proposta, ma bisogna vedere come verrà fatto il concorso di idoneità con cui si accede alla lista. Potrebbero riproporsi le stesse logiche degli esami banditi dei singoli atenei dove, in base ad accordi privati fra i docenti, a passare sono quasi sempre candidati già conosciuti".
D'ora in poi i professori verranno giudicati dagli atenei prima di essere assunti...
"È normale che un ateneo si prenda un periodo di prova per giudicare un docente. Quello che non è chiaro è che fine faranno i professori che dopo sei anni di insegnamento non saranno riconfermati. Torneranno nella lista?".
(t.m.)
LO STORICO
Cesare De Seta, "Federico II" Napoli
"Adesso è un disastro solo carriere interne"

NAPOLI - "Una rivoluzione nel reclutamento dei docenti è del tutto indispensabile". Per Cesare De Seta, storico dell'Arte dell'università Federico II, su questo punto non ci sono dubbi.
Cos'è che non va nell'attuale sistema?
"È un disastro perché funziona per promozioni interne. Ciò finisce per configurare una carriera accademica sempre nello stesso luogo, con una spaventosa provincializzazione e l'abbassamento del livello culturale, come in pratica è stato negli ultimi anni di concorsi. E con la chiusura di fatto dell'accesso alle nuove generazioni".
Non intravede dei rischi anche in questo cambiamento?
"Riguardo al meccanismo dei tre anni, bisogna guardare con attenzione il dispositivo di legge che verrà preparato, perché non prevalgano criteri di carattere burocratico o, peggio ancora, interferenze di tipo politico".
(pa. ca.)
L'ingegnere
Pier Ugo Calzolari, "Alma Mater" Bologna
"Concorsi aperti a tutti per cambiare davvero"

BOLOGNA - Il professor Pier Ugo Calzolari, già docente di ingegneria e rettore dell'Alma Mater, è appena tornato da Roma. Che impressione ha avuto?
"Non siamo ancora di fronte a progetti precisi. Ci sono soltanto idee. La cosa positiva è che il ministro ci ha assicurato che prima di decidere la conferenza dei rettori sarà ampiamente consultata".
Cosa pensa della proposta di incarichi a tempo per i docenti?
"A noi il ministro ha parlato, per i professori, di 5 anni e non di 3 più 3. Ed ha annunciato questo concorso nazionale per l'idoneità scientifica da svolgere ogni due anni a livello nazionale. Ma manca un dato fondamentale: questo concorso sarà a lista aperta o chiusa? Se il concorso non avrà un tetto, non cambierà nulla".
(j.m.)
PSICOBIOLOGO
Alberto Oliverio, "La Sapienza" Roma
"Buona idea per i baroni ma non aiuta i giovani"

ROMA - La cattedra a tempo? Alberto Oliverio, docente di psicobiologia all'Università di Roma La Sapienza, distingue nettamente il suo giudizio sulla proposta Moratti.
E' favorevole, professore?
"Dipende. Per quello che riguarda i cosiddetti "baroni" che, una volta conquistata la cattedra possono in teoria permettersi di tirare i remi in barca e non produrre più niente, può essere una misura positiva, un incentivo a continuare a impegnarsi".
E per i giovani?
"Ecco, il rischio riguarda proprio loro perché questi 3 anni di prova rinnovabili di altri 3 prima di passare eventualmente a tempo indeterminato può in pratica allungare la loro dipendenza dai professori di ruolo ai quali sono legati. C'è, insomma, il rischio di allungare il loro status di "portaborse". E non è un bene". (r.sta.)


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