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Repubblica-Più foibe e meno partigiani? Impostazione fuorviante"

INTERVISTA/2 "Più foibe e meno partigiani? Impostazione fuorviante" Cardini: discutiamo alcuni manuali sono scritti male funzionari di partito Una commissione potrebbe aiutare i docenti a sce...

12/12/2002
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la Repubblica

INTERVISTA/2
"Più foibe e meno partigiani? Impostazione fuorviante"
Cardini: discutiamo alcuni manuali sono scritti male

funzionari di partito Una commissione potrebbe aiutare i docenti a scegliere. Ma dev'essere formata da professionisti seri, non da funzionari di partito "travestiti"
SILVIO BUZZANCA

ROMA - Professor Cardini, la commissione Cultura della Camera ha votato una risoluzione che affida al ministero il controllo dei libri di testo.
"E' un tormentone...".
Lei che è uno storico conservatore...
"No, preferisco non essere definito conservatore. Di area cattolica vicino al centrodestra".
Allora, lei che è uno storico vicino al centrodestra, cosa pensa di questo voto?
"E' una vecchia cosa che ogni tanto riemerge perché i nostri amici politici, tranne rare eccezioni, non conoscono il mestiere dello storico e hanno una visione ingenua della storia. Pensano che sia una scienza pura. Ma non è così. Non è lo nemmeno per la fisica o la chimica. La scienza è dinamica per sua natura, si mette in discussione costantemente. La verità assoluta si trova in altre espressione dello spirito umano, per esempio la teologia".
E questo vale anche per la storia?
"Se la verità non esiste nelle scienze fisiche non esiste nella storia. Quello che alcuni politici si ostinano a non capire è che lo storico non scopre una verità obiettiva, ma dà interpretazioni di fatti sulla base delle fonti. È vero che la storia può essere scritta male per difetto di metodo o per la mancanza di una visione esegetica incompiuta. Ma la libertà di interpretazione è molto vasta".
Ma il controllo sui libri....
"Guardi. Vogliono fare delle commissioni per stabilire la compiutezza e l'obiettività scientifica dei libri di storia? Ben vengano. Ma sappiano che l'obiettività scientifica nella storia non significa l'appuramento di una interpretazione canonica. L'esattezza storica e scientifica non consiste nel dare ragione ad uno piuttosto che ad un altro".
Insomma, non sembra entusiasta...
"So che esistono in circolazione dei manuali che sono scritti male o insegnano la storia come la si insegnava 50 anni fa. Una commissione ministeriale potrebbe servire da supporto ai professori nella scelta dei manuali. Ma il controllo scientifico dovrebbe essere affidato a professionisti seri, non a funzionari di partito travestiti da storici. Vogliamo fare una commissione di questo genere? La si faccia. Ma se il voto mira a mettere nei libri un po' più di gulag e meno di lager, un po' più di storia delle foibe e meno dello squadrismo fascista, lascia il tempo che trova. Credo che molti politici pensino ad un gruppo di persone che corregga alcuni contenuti, che chieda d'ufficio e d'autorità che siano inseriti alcune temi che mancano. Ma non credo che per fare questo ci voglia una commissione. Basta che chi vuole queste cose trovi specialisti che le scrivano, le case editrice che le stampino, le messaggerie che le distribuiscano. E i docenti che le propongano ai loro studenti. Punto e basta. Così si rispetta l'aggiornamento storico e la libertà di insegnamento".
Gira gira, il centrodestra torna sempre a denunciare l'egemonia culturale comunista. Per questo bisogna riscrivere i libri.
"E cosa ci vogliamo fare? L'egemonia gramsciana sulla scuola e la cultura italiana è determinata dal fatto che fra gli anni Quaranta e Settanta a sinistra si pensava che bisogna vincere una battaglia nella società civile, nella scuola e nella cultura. Le destre e il centro, a parte quella missina ostracizzata, avevano invece un profondo disprezzo per la storia e la cultura. Ricordiamoci del "culturame" di Scelba. Perché non è nata una Einaudi cattolica o di destra? Perché pensavano più alle parrocchie per raccogliere voti e alle poltrone nelle banche. A sinistra c'era invece una maggiore sensibilità. Oggi vogliono rovesciare la situazione. Benissimo: all'opera".


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