Repubblica-Palemo-E il ministero si riprende 50 milioni di euro per le scuole

Il decreto Tremonti fa venire meno fondi già impegnati per migliorare l'offerta formativa
E il ministero si riprende 50 milioni di euro per le scuole
SALVO INTRAVAIA

Spariscono cinquanta milioni di euro dalle casse della direzione generale dell'ufficio scolastico regionale. A prelevarli il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che con il recentissimo decreto taglia-spese ha rastrellato somme già a disposizione degli uffici scolastici regionali. Alcune di queste erano già state impegnate. Perciò nei prossimi giorni il direttore generale, Guido Di Stefano, potrebbe trovarsi con i creditori alle porte.
A rischio i fondi per la realizzazione delle attività inserite nel Pof (il piano dell'offerta formativa), come visite guidate e viaggi d'istruzione, ma anche tutte quelle attività di laboratorio che i Collegi dei docenti a settembre hanno ritenuto indispensabili per migliorare l'offerta formativa. In dubbio i finanziamenti per l'avviamento alla pratica sportiva '#8211; che consentono agli studenti delle scuole medie e superiori di allenarsi per partecipare ai campionati studenteschi '#8211; e l'attivazione della cosiddetta "terza area" negli istituti professionali: quel pacchetto di 700 ore di stage e tirocini aziendali che realizza il collegamento tra scuola e mondo del lavoro per gli studenti del quarto e quinto anno. Cadono sotto la scure del ministro dell'Economia anche i fondi per la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di docenti e Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) e le spese di funzionamento degli uffici. Meno carta per le fotocopie, meno penne e telefonate.
"Il taglio è sicuro '#8211; dice Nunziata Barone, la dirigente di via Fattori che amministra le risorse per tutte le scuole della Sicilia '#8211; ma al momento non siamo in grado di valutarne il reale impatto. Stiamo operando una ricognizione delle somme ancora a disposizione per capire su quali stanziamenti il taglio inciderà maggiormente". Quello che si sa è che il decreto Tremonti, senza nessun preavviso, ha decurtato del 15 per cento i fondi già a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche (direzioni regionali comprese) per l'anno finanziario 2002.