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Repubblica-Noi, condannati al precariato"

Noi, condannati al precariato" La Sinistra, se può, batta un colpo Ricercatori in prima fila nella protesta in piazza "Lo stesso testo del disegno di legge è quasi impos...

10/11/2004
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la Repubblica

Noi, condannati al precariato"
La Sinistra, se può, batta un colpo
Ricercatori in prima fila nella protesta in piazza
"Lo stesso testo del disegno di legge è quasi impossibile da comprendere"
Giorgio faraggiana Quando sono entrato, trent'anni fa, dicevano che avremmo avuto la definizione dello stato giuridico in tempi brevi Ancora sto aspettando
Anche dai docenti di ruolo arrivano critiche severe alla riforma del ministro Moratti
laura gaffuri Sono tra i 5mila idonei ma non mi hanno mai assunta. A parte i soldi, la mia è una situazione psicologica e morale davvero mortificante
MARCO GRIMALDI*
TIZIANA CATENAZZO


Comune: s.m. 3 parte del territorio avente proprie funzioni, interessi e poteri; agg. reciproco: agire di comune accordo. Ci siamo finalmente, il movimento contro il ddl Moratti inizia ad avere una certa visibilità. Eppure la ricerca di contatto con la cittadinanza non sembra aver interessato minimamente né le istituzioni né tante altre categorie apparentemente non implicate direttamente. La mobilitazione continua a inventare nuove forme di protesta. Vedi la petizione inventata dalla mutua studentesca che sostituisce la classica raccolta firme con una mail con foto digitali di tutti i sottoscrittori. Vedi la strana coppia Migone - Cozzi in piazza Castello in contemporanea a spiegare storia del nord America ed economia politica.
Aspettando lo sciopero della scuola convocato per lunedì prossimo, continuiamo a sperare che qualcuno batta un colpo. Per esempio, la sinistra torinese invece di studiare il modo di ritornare ad essere una seria classe dirigente, potrebbe iniziare a pensare ad un ritorno dietro i banchi di scuola magari per fare sul modello di questa protesta un consiglio comunale al Politecnico contro i tagli della Finanziaria agli enti locali.*segretario della Sinistra giovanile
L'Università di strada. Docenti, studenti e ricercatori soffrono il freddo. E mentre in via Verdi proseguono gli esami e le tesi di laurea all'aperto (come a Porta Nuova e in piazza Castello: oggi nei corsi Allamano e Francia, i ricercatori di agraria faranno lezione e si improvviseranno ?lavavetri'), si comincia anche a parlare di ?libro bianco' e ?delta zero'. Gli studenti non parlano della riforma ma ripassano il programma (ovviamente ?stizziti'): ieri, i Canti di Leopardi, la storia del partigiano Johnny, e i fondamenti di grammatica italiana. Tra i docenti in bancarella: il prorettore Sergio Roda, che ha fatto svolgere le tesi di laurea con la commissione degli storici allineati in panchina; Gian Luigi Beccaria, che dopo le prime battute (di freddo) ha cercato riparo all'interno del Palazzo, e ancora Francesca Geymonat, Marinella Pregliasco, Maria Bosco e Elisabetta Soletti. "Bisogna assolutamente contrastare il disegno di legge su tutti i piani ? ha affermato la Soletti, docente di storia della lingua italiana" incappottata di rosso - che alle Università private destinerà livelli di eccellenza, ed equipara i professionisti ?esterni' (che passeranno in ateneo solo per un ritorno di immagine e di prestigio) ai veri ?professori'. Anche il testo scritto, del disegno, sminuzzato e frammentatissimo, impedisce a chiunque la comprensione, e lo spirito critico". La voce più ?forte' era quella dei ricercatori. Anche se a Porta Nuova si sono presentati i ciellini di Obiettivo Studenti per una contro-protesta ("Questa manifestazione strumentalizza gli studenti e li costringe all'adesione passiva"). Giorgio Faraggiana, ricercatore del Politecnico, di scienze delle costruzioni: "Sono ricercatore da trent'anni. Quando sono entrato dicevano che a breve avremmo avuto la definizione dello stato giuridico, e invece? Ora la figura è a esaurimento. I giovani in entrata sono condannati al precariato. Noi siamo determinati: arriveremo alla sospensione della didattica, come già hanno fatto altri atenei". In corso Duca domani alle 10.30, a una tavola rotonda condotta da Angelo Tartaglia si parlerà di ricerca di base e ricerca applicata. Ma il Politecnico non sembra comunque tutto a favore della protesta. Si dissocia ? nonostante l'adesione di pochi docenti ? quasi tutta la terza facoltà presieduta da Carlo Naldi, e "In generale ? spiega Rino Lamonaca da corso Duca ? prima sembravano tutti disposti alla sospensione della didattica, in occasione delle assemblee e degli incontri: poi abbiamo di nuovo dovuto raccogliere le firme. Un muro di gomma, insomma, contro le iniziative dei ricercatori e dei precari". Nell'attesa della lezione di domani sulla ?magia della chimica' a Porta Nuova, Laura Gaffuri, ricercatrice di storia medievale: "Sono una dei 5 mila ?idonei': vincitori di concorso per la prima o la seconda fascia di docenza, ma non ancora assunti. A parte il trattamento economica, è una situazione psicologica e morale mortificante. Ti promuovono ma non passi. Ti riconoscono all'altezza, ma rimani dove sei. Io ho vinto il concorso da associato nel marzo 2003, e faccio regolarmente lezione da quattro anni. Abbiamo costituito un ?Coordinamento professori idonei' e dato vita al ?Libro bianco', per verificare che più della metà della didattica ? in alcuni casi anche il 70% - è svolta dai ricercatori. Con il 3+2, c'è stata un'enorme proliferazione di corsi universitari, e i ricercatori hanno assunto un ruolo indispensabile per gli atenei. Anche se ciò compromette in parte il loro primo ?mandato', quello del fare ricerca". E i ?Delta-Zero'? "Sono i vincitori di concorso che, pur non essendo passati di ruolo, giungono con gli anni ad una fascia stipendiale più alta. In alcuni atenei, hanno fatto ricorso ai Tar, l'hanno vinto e sono già stati assunti". I ricercatori torinesi si aspettano dal nuovo rettore una presa di posizione ferma sul blocco delle assunzioni. "A Roma Tre, il rettore Fabiani ha dichiarato che, qualora il blocco fosse confermato anche per il 2005, l'Università non potrà più assolvere al suo compito. Ci aspettiamo il sostegno concreto di Pelizzetti".


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