Repubblica-Napoli-Studenti prima ancora che dipendenti

LA LETTERA
Studenti prima ancora che dipendenti
ADRIANA BUFFARDI*

Care studentesse, cari studenti, care e cari insegnanti,
un nuovo anno scolastico sta per iniziare e credo sia importante, anche se per un breve attimo, soffermarsi a riflettere, insieme, su un momento collettivo che non segna soltanto l'avvio di un comune percorso di lavoro e di studio, ma è l'occasione per fare scelte operative ed assumere impegni e nuove motivazioni.
E' inutile nascondere che i giorni che hanno preceduto il concreto avvio dell'attività didattica sono stati contrassegnati da qualche polemica e da molte incertezze che hanno fatto addirittura temere un rinvio della data fissata del 12 settembre. Non è stato così, per fortuna, e credo si possa riconfermare, in maniera pressoché totale, un inizio regolare in tutte le scuole della Campania.
Come sapete, è in atto un processo di riforma dell'intero sistema scolastico - in questo momento il relativo disegno di legge è all'esame del Parlamento - che ha suscitato e continua a suscitare non poche perplessità tra gli studenti, gli insegnanti e, più in generale, tra tutti coloro che, correttamente, ritengono che il futuro di una nazione è intimamente legato alla bontà ed all'efficacia del proprio sistema di istruzione e di formazione. In un'epoca in cui tanti e radicali cambiamenti stanno interessando, non solo l'Italia, ma l'intero pianeta, il senso di inadeguatezza del nostro sistema scolastico appare in tutta la sua evidenza
Non solo va perseguita una "nuova qualità" ma, soprattutto va ritrovato un nuovo senso, nuove finalità, nuove profonde motivazioni per un fare scuola che sia adeguato alle sfide che ci pone il mondo che cambia. Sono questioni troppo importanti, troppo vitali, per lasciarle al chiuso di un dibattito tra addetti ai lavori.
Un aspetto, tuttavia, ritengo di poter sottoporre alla vostra riflessione. La scuola - voglio ribadirlo con forza - resta il luogo principale e deputato per la formazione delle giovani generazioni. E' la scuola il luogo fondamentale in cui tutti, senza alcuna distinzione, possono imparare, conoscere, sapere. E' a scuola che si impara ad essere cittadini e cittadine. Pare, ad ascoltare certi discorsi, che la funzione principale della scuola sia quasi esclusivamente quella di formare la forza lavoro del futuro, una forza lavoro duttile, pronta a rimodellarsi sulla base delle sempre più mutevoli esigenze del mercato, nemmeno tanto qualificata, perché le nuove tecnologie non lo richiedono più. Per fortuna non è così. Nelle aule delle nostre scuole i giovani imparano a leggere con occhi attenti e critici la realtà che ci circonda; con l'aiuto di insegnanti altrettanto curiosi del mondo e disponibili a mettersi in gioco, imparano a riconoscerne le contraddizioni, ad elaborare progetti complessivi di mutamento, a vivere in maniera consapevole il proprio ruolo di cittadini e cittadine. Si tratta delle condizioni fondamentali su cui costruire un migliore futuro per il paese.
E' con queste riflessioni che porgo agli insegnanti, agli studenti ed alle loro famiglie, sinceri auguri di buon lavoro, riconfermando che l'assessorato regionale all'Istruzione è sempre disponibile ad ascoltare e, si spera, a rispondere a tutte le problematiche che potranno presentarsi, tentando di fornire elementi di certezza in un momento in cui, al contrario, sembra che sia l'incertezza a caratterizzare il nostro operare.
Adriana Buffardi, *assessore regionale all'istruzione