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Repubblica-Napoli-Scuola, cattedra negata a 8mila prof

Assunzioni rinviate di un anno. Preferiti i supplenti: costano meno La Moratti gela i sindacati. Chi ha vinto il regolare concorso deve ancora attendere. "Sempre peggio per alunni e insegnanti" Scuo...

19/07/2002
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la Repubblica

Assunzioni rinviate di un anno. Preferiti i supplenti: costano meno La Moratti gela i sindacati. Chi ha vinto il regolare concorso deve ancora attendere. "Sempre peggio per alunni e insegnanti"
Scuola, cattedra negata a 8mila prof

BIANCA DE FAZIO

COLPO di spugna su 8 mila assunzioni nel mondo della scuola. I vincitori dell'ultimo concorso a cattedre restano al palo per almeno un altro anno. Il ministro Moratti ha rinviato a data da destinarsi la loro assunzione, scavalcando la legge che prevedeva di immetterli in ruolo entro il 31 luglio. I nuovi docenti restano a casa, senza stipendio, senza cattedra. Chi andrà nei posti vacanti? I precari, i supplenti, gli insegnanti con contratti a tempo determinato.
Il governo manda a carte quarantotto le scadenze che aveva imposto e dà il benservito ai docenti che attendevano, ormai da settimane, di esser convocati per firmare i contratti a tempo indeterminato. Il tira e molla durava da giorni, tra i sindacati che chiedevano 80 mila assunzioni in tutta Italia e il ministro Moratti che rilanciava su 21 mila. Poi, 48 ore fa, il ministero ha convocato a Roma i funzionari degli uffici provinciali e, in sordina, ha annunciato che le assunzioni possono aspettare. Le si farà forse a settembre o ad ottobre (si preparerà un decreto che fissi le nuove scadenze), ma non avranno validità per il prossimo anno scolastico. I nuovi insegnanti avranno una cattedra ed uno stipendio, insomma, solo di lì a 12 mesi, per l'anno scolastico 20032004. L'ennesima beffa. A danno della scuola statale, a vantaggio dei conti pubblici che potranno tagliare l'onere delle spese per gli insegnanti. I precari costano assai meno: non possono ammalarsi, non possono accampare aspettative e quant'altro.
"Ma non è solo una questione economica spiega Franco Buccino, segretario provinciale della Cgil scuola di Napoli Il precario è un soggetto ricattabile, è più facile toglierlo di mezzo, domani. Il problema non è tanto finanziario quanto di politica scolastica. Mala tempora per i deboli della scuola: studenti e precari".
I precari, appunto. Per circa 1.500 di loro sono quasi pronti i contratti a tempo determinato, le cosiddette supplenze annuali. Il Centro servizi amministrativi di Napoli sta preparando un calendario di convocazioni da completare entro il 31 luglio. "Si inizierà giovedì 25 luglio afferma uno dei dirigenti dell'ex Provveditorato agli studi, il dottor Luigi De Filippis ed entro una settimana le operazioni dovranno concludersi. I supplenti che non riusciranno a firmare il contratto con noi saranno poi convocati, presumibilmente ad agosto, dai capi d'istituto di alcune scuolepolo, ancora da individuare. Ed in quel caso i contratti saranno direttamente coi dirigenti scolastici, ma sempre sulla base delle graduatorie provinciali permanenti. La scommessa è completare le nomine entro l'inizio dell'anno scolastico, in modo da garantire un regolare avvio delle lezioni" e scongiurare i soliti giri di valzer tra i professori. È ancora De Filippis a fare il punto su quanto venuto fuori dalla riunione dell'altro giorno al Ministero. "Per i nuovi immessi in ruolo, a settembre o ad ottobre, i contratti avranno decorrenza economica ad iniziare dall'anno successivo, quando i prof si vedranno assegnare una cattedra, ma decorrenza giuridica a partire da subito: decorrenza giuridica che significa far valere quest'anno ai fini della carriera e della partecipazione ai trasferimenti per l'anno successivo". Uno zuccherino tanto per tenerli buoni.
Un macigno sulla nostra scuola, le 8 mila assunzioni negate. Un macigno che si aggiunge ai già annunciati tagli di 1.000 posti per la Campania. "A differenza di altre regioni, la Campania non è stata autorizzata ad alcun incremento degli organici polemizzano le segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil ciò malgrado le reiterate denunce e le pesanti difficoltà strutturali che il ministero ben conosce" .


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