Repubblica-Napoli-La rivolta dei prof precari

EMERGENZA SCUOLA
Oggi a Roma il corteo degli insegnanti davanti al ministero: mille posti a rischio in Campania
La rivolta dei prof precari
"In piazza contro i tagli delle cattedre"
Chiedono l'immediata immissione in ruolo dei docenti vincitori di concorso
Sindacati e Cobas guidano la protesta Bus da Napoli, Pozzuoli, Torre
OTTAVIO RAGONE

Precari a vita. Peggio: professori part-time, docenti a singhiozzo. Convocati dalle scuole per tappare i buchi di organico e lasciati a casa quando non servono più. Contro questo scandalo che umilia migliaia di lavoratori in Campania, scatta oggi la mobilitazione dei sindacati e dei Cobas. A mezzogiorno il corteo dei precari sfilerà davanti al ministero della Pubblica istruzione, a Roma. Centinaia i manifestanti partiti da Napoli. Cgil, Cisl, Uil e Gilda hanno organizzato pullman anche da Nola, Pozzuoli, Castellammare, Torre del Greco, Torre Annunziata. Il blocco delle immissioni in ruolo e i nuovi tagli al personale per risparmiare mettono a rischio 12.500 posti in tutta Italia, il dieci per cento dei quali in Campania, più 4mila Ata, il personale di segreteria. "La cosa davvero odiosa - protesta Guido De Rosa, leader del Comitato insegnanti precari emanazione dei Cobas - è che da un lato il governo, con la Finanziaria, decurta i fondi per la scuola pubblica, mentre dall'altro consente l'assunzione dei docenti di religione e concede sgravi fiscali per 90 milioni di euro in tre anni alle famiglie che iscrivono i figli alle scuole private". "Di questo passo - prevede Franco Buccino della Cgil - gli istituti parificati diventeranno l'unico serbatoio a cui attingere per il reclutamento dei professori. È una situazione esplosiva". "La battaglia contro il governo andrà avanti finché non otterremo risposte soddisfacenti", annuncia Luigi Bifulco della Cisl.
Oltre mille precari rischiano il posto pur avendo, spesso, un curriculum simile o addirittura superiore a quello dei loro colleghi titolari di cattedra: hanno vinto uno o più concorsi (ma i loro diritti non vengono rispettati) e insegnano da molti anni con contratti a tempo determinato. Alla protesta partecipa Rifondazione comunista. Alessandro Fucito, presidente della commissione Scuola del Comune, afferma: "La vicenda dei precari è la punta di un iceberg costruito dal ministro Moratti e dal governo Berlusconi, che dopo politiche sbagliate già condotte dal precedente governo, mira a smantellare l'idea di una scuola pubblica e laica ed a calpestare la professionalità di migliaia di insegnanti".
Il corteo di oggi sarà seguito, domani pomeriggio alle 16, da un'assemblea dei precari nella sala Santa Chiara di piazza del Gesù. Tra i Cobas e i sindacati confederali c'è accordo sulla sostanza della protesta, ma non sulla forma. Gli autonomi vorrebbero un atteggiamento più radicale. Stamane, per esempio, non è stato proclamato lo sciopero. "I miei colleghi precari hanno avuto molte difficoltà a partecipare alla manifestazione di Roma - spiega De Rosa - occorreva un permesso dal preside o bisognava cambiare l'orario di lezione con altri docenti". I Cobas hanno proclamato uno sciopero nazionale il 3 aprile, ma alla fine potrebbero accordarsi con Cgil, Cisl e Uil e anticipare la data, scegliendo un giorno nell'ultima settimana di marzo. I precari chiedono l'immediata immissione in ruolo dei docenti vincitori di concorso e dei precari storici su tutti i posti disponibili prima del prossimo aggiornamento delle graduatorie. Propongono inoltre di conservare l'attuale struttura delle cattedre, recuperando le classi con massimo venti alunni.