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Repubblica-Napoli-I professori alzano la voce "Non ci fermiamo qui..."

Lo protesta della scuola contro i tagli. Venerdì tocca a Napoli I professori alzano la voce "Non ci fermiamo qui..." BIANCA DE FAZIO ...

15/10/2002
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la Repubblica

Lo protesta della scuola contro i tagli. Venerdì tocca a Napoli
I professori alzano la voce "Non ci fermiamo qui..."
BIANCA DE FAZIO


LEZIONI a macchia di leopardo, nelle scuole napoletane, per lo sciopero degli insegnanti che ieri ha visto astenersi dalle lezioni i prof della Gilda, della Uil, della Cisl, dello Snals. Molti istituti - le elementari e le materne - non hanno potuto garantire neppure qualche ora di lezione, mentre la protesta è stata meno avvertita negli istituti superiori. Gli organizzatori parlano di adesioni allo sciopero pari al 35 per cento degli insegnanti, ma ieri sera la Direzione Regionale ha diffuso la cifra ufficiale: 12,8. Contro le ipotesi di riforma della Moratti, contro la Finanziaria che taglia migliaia di posti di lavoro non solo tra i docenti, contro una politica scolastica che privilegia gli istituti privati, gli insegnanti napoletani hanno comunque incrociato le braccia a migliaia. E centinaia sono quelli che hanno voluto portare la propria protesta a Roma, nell'ambito della manifestazione voluta dalla Gilda dinanzi a Montecitorio e dagli Unicobas dinanzi la sede del Ministero, a viale Trastevere. Ma la protesta dei prof non si ferma qui. Venerdì nuovo sciopero, questa volta di Cgil e Cobas. E stavolta la manifestazione si terrà a Napoli: corteo da piazza Garibaldi a piazza Matteotti. Una mobilitazione alla quale prenderanno parte anche i ragazzi dell'Uds, gli studenti sul piede di guerra contro la politica scolastica della Moratti. Proprio l'Uds ha annunciato, ieri, anche una ulteriore giornata di sciopero studentesco da fissare per la fine del mese di ottobre. C'è polemica, intanto, sullo sciopero di venerdì. Dopo che il Ministero ha provato a contestarne la validità - per la vicinanza con lo sciopero di ieri - dopo che la Cgil ha avuto la meglio appellandosi al fatto che quello del 18 è uno sciopero generale e non solo di categoria, dopo le infondate voci di consistenti penalizzazioni economiche per i prof che si fossero astenuti dal lavoro, la Cgil segnala ancora il boicottaggio della protesta: in molti istituti non è ancora stata diffusa la circolare che annuncia lo sciopero, nonostante la legge imponga che la comunicazione giunga almeno 5 giorni prima della protesta. Ecco perché il segretario nazionale della Cgil scuola, Enrico Panini, ribadisce: "Lo sciopero è legittimo perché nessuna legge impone una distanza minima da rispettare tra sciopero generale e sciopero di categoria. Chi sta boicottando la mobilitazione del 18 vuole impedire che sulla scuola si saldi un movimento generale che unisce gli insegnanti agli altri lavoratori ed agli studenti".


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