FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3774955
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Napoli-Dai tagli dei prof alle critiche per l'assenza di fondi da destinare alle strutture

Repubblica-Napoli-Dai tagli dei prof alle critiche per l'assenza di fondi da destinare alle strutture

Le ripercussioni dopo l'approvazione della legge. Dai tagli dei prof alle critiche per l'assenza di fondi da destinare alle strutture Primine, servono quattrocento aule Parte la riforma Moratti...

14/03/2003
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Le ripercussioni dopo l'approvazione della legge. Dai tagli dei prof alle critiche per l'assenza di fondi da destinare alle strutture
Primine, servono quattrocento aule
Parte la riforma Moratti, ma la Campania fa i conti con le emergenze

"Come faremo ad accogliere 8mila nuovi alunni?". E si prepara lo sciopero del 24
BIANCA DE FAZIO

DUE anni per scrivere i contenuti specifici della riforma della scuola che è, per ora, solo la cornice entro la quale inserire la sostanza. Almeno 10 anni perché la riforma diventi operativa davvero, per tutti, coinvolgendo tutti gli ordini di scuole. Tempi lunghi per il nuovo sistema di istruzione voluto dal ministro Moratti. Ma alcune novità sono immediate. Quella dell'anticipo dell'iscrizione alla scuola materna ed alla scuola elementare, innanzitutto. Una scelta che, al di là delle polemiche sollevate da alcune teorie pedagogiche, pone sin da oggi un bel po' di problemi organizzativi, in tutta Italia e specificamente dalle nostre parti. Basti pensare che solo a Napoli saranno 4 mila i bambini che avranno diritto ad andare a scuola a 2 anni e mezzo o a 5 anni e mezzo. Un esercito al quale serviranno, cifra più cifra meno, 200 nuove aule. Numeri che raddoppiano se teniamo conto dell'intera regione: almeno 8 mila nuovi scolari, da accogliere in 400 aule.
Un problema per gli enti locali che devono reperire le strutture. "Qui partiamo con il piede sbagliato" commenta l'assessore all'Educazione del Comune di Napoli, Raffaele Porta. "Non può definirsi riforma una legge che non prevede i necessari investimenti in risorse umane e finanziarie per l'applicazione del suo dettato. È facile immaginare quali difficoltà tutti i Comuni si troveranno ad affrontare, sin dal prossimo anno scolastico, per il reperimento di nuove aule. Anche per il raggiungimento di questo obiettivo non è previsto, infatti, lo stanziamento di un solo euro". Eppure l'altro giorno il ministro ha assicurato che le iscrizioni verranno riaperte, e che le famiglie potranno iscrivere alla materna i piccini di 2 anni e mezzo, ed in I elementare i bimbi di 5 e mezzo. Ma tra le maglie larghe della riforma c'è anche un vincolo di queste anticipazioni d'iscrizioni ai preventivi ok degli enti locali. Come dire che la riforma non sarà uguale per tutti, che saranno avvantaggiati quelli che risiedono in Comuni dove gli spazi non mancano e le aule sono facilmente reperibili.
Se il problema strutturale sembra di ben difficile soluzione, la contraddizione forse più vistosa della riforma appena varata "sta negli organici degli insegnanti. Non è previsto che vengano incrementati. Anzi. Una circolare ministeriale di appena qualche giorno fa cala la scure, in Campania, su 1343 insegnanti, oltre 700 dei quali solo alle elementari, proprio lì dove ci sarà bisogno di ulteriori maestri per i nuovi scolari" sottolinea Franco Buccino, segretario cittadino della Cgil scuola. Il conto di quanti insegnanti serviranno è presto fatto: ogni 2.000 bambini che si iscrivono alle elementari si formano circa 100 nuove classi per le quali servono 150 maestri. La riforma parla, tra l'altro, di insegnamento dell'inglese sin dal primo anno, ma con quali insegnanti (specializzati)? "E sul problema degli organici verrà alla luce il primo bluff della riforma" avverte Buccino. Che non esita a dire "ieri s'è scritta una pagina nera nella storia della nostra scuola". Ed è l'assessore alle Politiche scolastiche della Provincia di Napoli, Angela Cortese, a sentenziare: "Con questa riforma siamo fuori dall'Europa". Ad esempio perché, spiega, "scompare l'obbligo scolastico fino a 15 anni. Viene, invece, introdotta la vaga formula del diritto-dovere agli studi. Questo mentre negli altri Paesi europei l'obbligo scolastico permane fino a 16 anni".
Ma torniamo all'anticipo delle iscrizioni, uno dei cavalli di battaglia della Moratti. Un cavallo che qui cozza contro un altro dei problemi cronici della scuola napoletana: le liste d'attesa per i bambini delle materne. Ogni anno restano a casa migliaia di piccoli (che i 3 anni li hanno già compiuti), che la scuola non può accogliere per mancanza di strutture (e di personale). I bambini di 2 anni e mezzo andranno solo ad ingrossare le liste d'attesa? E, intanto sui temi della riforma e del contratto, si prepara lo sciopero del 24 marzo.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL