Repubblica-Milano-Sono preoccupato per il futuro di mio figlio

Marco Donati: resistere non basta, bisogna uscire dalle trincee il papà
"Sono preoccupato per il futuro di mio figlio e dell'Italia"

TERESA MONESTIROLI

"Siamo preoccupati, più come cittadini che come genitori. È un problema sociale: c'è in ballo il futuro del nostro paese". Marco Donati, papà di uno studente del liceo scientifico Cremona, è uno dei genitori "autoconvocati" attraverso le e.mail che si stanno muovendo contro la legge delega del ministro Moratti.
Signor Donati, anche voi siete entrati nella Rete di resistenza?
"Sì, anche se la parola resistenza non mi piace. La resistenza non basta più. Prima o poi anche le trincee vengono spazzate via".
Cosa propone allora?
"Una contro offensiva seria. È arrivato il momento di mettersi insieme per progettare concretamente la società che vogliamo, affrontando tutte i problemi, dalla sanità al lavoro, perché il disegno del governo è unico: l'abbattimento dello stato sociale".
Qual è la vostra principale preoccupazione?
"La riforma del ministro Moratti mette in discussione la scuola pubblica. E non solo negli aspetti organizzativi ma nel suo fondamento culturale. Propone una scuola che non fa alcuno sforzo per superare le divisioni sociali ma al contrario le marca ulteriormente costringendo i ragazzi a scegliere precocemente fra formazione professionale e istruzione".
Quale il futuro della scuola?
"Si sta avvicinando al modello americano: una scuola pubblica che lavora sulle fasce marginali con un'offerta ridotta al minimo e una privata che forma la vera classe dirigente".