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Repubblica-Milano-rissa sul buono per le private

È rissa sul buono per le private Il centrosinistra va all'attacco, critiche anche da An L'opposizione grida allo scandalo "Hanno utilizzato i finanziamenti a pioggia per un'o...

04/09/2003
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la Repubblica

È rissa sul buono per le private
Il centrosinistra va all'attacco, critiche anche da An
L'opposizione grida allo scandalo "Hanno utilizzato i finanziamenti a pioggia per un'operazione ideologica"
La Russa contro la Moratti: "È stato un errore non stabilire un tetto sui redditi"
ANDREA MONTANARI


Il decreto-Moratti sul bonus per le scuole private divide la Lombardia. Il provvedimento del governo non può passare inosservato nella Regione che di fatto ha precorso il concetto di finanziamento pubblico alle scuole paritarie. E difatti il presidente Roberto Formigoni applaude la Moratti, ma precisa: "Finalmente anche lo Stato si muove nella direzione giusta, che è quella della parità tra pubblico e privato, ma questo dev'essere solo l'inizio di un processo che porti ad un vero sistema misto".
Il Pirellone ha già previsto il finanziamento per le famiglie i cui figli frequentino istituti statali e privati, ma solo per quelle con un reddito complessivo sino a 46.597 euro. Nel 2002 erano state oltre 28 mila le domande accolte, e 35 i milioni di euro stanziati per farvi fronte. E ora il bonus statale sarà cumulabile con quello regionale, naturalmente per chi ne avrà diritto, con la conseguenza che in teoria uno studente lombardo potrebbe arrivare ad ottenere sino a 2.000 euro di contributi, sommando il finanziamento regionale con quello proveniente dal ministero. A Milano le scuole statali sono 800, mentre quelle paritarie sono attualmente 300.
Ma se il presidente Formigoni valuta positivamente il decreto del governo, non tutta la maggioranza che lo sostiene la pensa in questo modo. Il capogruppo di An in Regione Romano La Russa è critico: "Nulla da dire sulla parità scolastica, ma è stato un errore non mettere un tetto sul reddito. Il diritto all'istruzione deve voler dire dare la libertà a tutti di scegliere in quale scuola mandare i figli. Ma se questo volesse dire favorire la scuola privata a dispetto di quella pubblica, sarebbe un disastro". Difende a spada tratta il decreto il capogruppo di Forza Italia Giulio Boscagli: "È dal 2001 che aspettavamo che il governo si muovesse in questa direzione. Per Forza Italia il tema della scuola è fondamentale. Se ci fosse un problema di risorse, si potrebbe suggerire di mettere un tetto sui redditi delle famiglie che potranno chiedere il contributo, come per il buono regionale". D'accordo anche la Lega, anche se il capogruppo del Carroccio al Pirellone Davide Boni parla chiaro: "Il fatto che possa avere sgravi chi manda i figli nelle scuole private lo trovo del tutto normale, purché in Lombardia il diritto sia garantito ai residenti e non agli stranieri, dato che i fondi sono limitati". Per il segretario regionale dell'Udc Domenico Zambetti, "l'importante è che si sia stabilito il principio dell'uguaglianza nell'istruzione. La scelta del governo ci conferma che eravamo sulla strada giusta".
Quanto all'opposizione, il centrosinistra grida allo scandalo. Deluso il segretario regionale dei Ds Luciano Pizzetti: "Non contesto il finanziamento alla scuola parificata, ma l'operazione puramente ideologica che è stata fatta, utilizzando il metodo peggiore: il finanziamento a pioggia. Senza contare che si tratta di un'inezia, perché non ci sono soldi. E quello che è più grave è accaduto mentre si sono ristrette le risorse sull'istruzione e la formazione. Non mi interessa che i soldi vadano anche alla scuola non statale, ma ci vuole equità". Durissima Rifondazione comunista. "Sono indignato, ma non sorpreso - osserva il capogruppo Gianni Confalonieri - . Non ci vuole la sfera di cristallo per capire ora cosa succederà: una quota significativa di questi soldi andranno alle famiglie che non ne hanno bisogno o agli evasori. Questo già accadeva in Lombardia, e ora è stato legalizzato a livello nazionale, sottraendo risorse alla scuola pubblica e favorendo l'illecito". Per il segretario regionale dello Sdi Roberto Biscardini "si è trattato del frutto di uno scambio politico: Formigoni col meeting di Rimini ha consegnato Cl a Berlusconi e i laici di Forza Italia lo ripagano con i fondi per le scuole private. Nel merito è una vergogna che mortifica le famiglie e il sistema scolastico italiano. Solo il caos politico e culturale di chi governa con la logica dei favoritismi può consentire provvedimenti aberranti alla faccia del buon senso e della Costituzione". Anche il capogruppo della Margherita in Regione Battista Bonfanti non è tenero: "È sbagliato il metodo dell'erogazione diretta alle famiglie: non garantisce la qualità della prestazione scolastica. Se è vero che noi avevamo solo tentato di risolvere il problema della parità scolastica a Costituzione invariata, il governo ne n'è infischiato di rispettare la carta costituzionale. Quanto al tetto sui redditi, se è vero che il diritto deve essere garantito a tutti, è altrettanto chiaro che non ci sono i soldi per tutti: si deve tagliare sui redditi alti".


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