FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3775445
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Milano-LA SCUOLA DELLE PASSIONI PROIBITE

Repubblica-Milano-LA SCUOLA DELLE PASSIONI PROIBITE

LA SCUOLA DELLE PASSIONI PROIBITE Dà un sei in condotta allo studente che firmava per "Repubblica" dei resoconti sull'occupazione. Parla con i genitori del ragazzo e stabilisce che sono dei...

26/03/2003
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

LA SCUOLA DELLE PASSIONI PROIBITE

Dà un sei in condotta allo studente che firmava per "Repubblica" dei resoconti sull'occupazione. Parla con i genitori del ragazzo e stabilisce che sono dei reduci del '68 che vogliono rivivere la loro giovinezza attraverso i figli (faccio notare al preside che i figli della generazione del '68 oggi hanno trent'anni e non diciassette). E siccome gli studenti del liceo coinvolgono nella loro occupazione anche i ragazzi del ginnasio, allora agli occhi del preside questo coinvolgimento assume subito i tratti del terrorismo e gli studenti del ginnasio appaiono al suo sguardo come "scudi umani" per difendere che cosa? "Quel rituale svuotato di ogni significato che è l'occupazione della scuola che gli studenti ogni tanto inscenano per trasgredire, per bere e per fumare spinelli, mentre a scuola - conclude sempre il preside - gli studenti devono venire per imparare il senso del limite" .
Ma un professore che ha un ideale così "limitato" della scuola è bene che faccia il preside o senza saperlo ha sbagliato carriera? Non sa che se la scuola lascia fuori dalla porta quel che di negativo i giovani possono esprimere: trasgressioni, bevute, spinelli, la scuola non fa il lavor suo che innanzitutto è un lavoro di educazione e non solo di istruzione? E quando dico educazione dico soprattutto educazione emotiva, perché laddove non si curano le emozioni si trascura l'unico canale da cui può generarsi l'interesse e, con l'interesse, il piacere della cultura di cui i giovani sono assetati se solo gli insegnanti sapessero distribuirgliela "con interesse" appunto. E non è forse l'occupazione il luogo eminente dell'esplosione delle emozioni, e quindi l'occasione in un certo senso unica e non rituale per far opera di educazione? Del resto se le scuole ogni tanto esplodono è perché nelle classi l'aria che si respira è pesante e stantia. L'occupazione, caro preside, non è solo disordine, quasi sempre è un sintomo di quanto la scuola è in grado di intercettare gli interessi e le passioni degli studenti e di quanto proprio non li vede.
UMBERTO GALIMBERTI


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL