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Repubblica-Milano-La primina non fa boom

Scuola, soltanto il venticinque per cento degli aventi diritto ha scelto l'anticipo La primina non fa boom Iscritti appena 859 bambini di cinque anni e mezzo In tutta la L...

22/05/2003
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la Repubblica

Scuola, soltanto il venticinque per cento degli aventi diritto ha scelto l'anticipo
La primina non fa boom
Iscritti appena 859 bambini di cinque anni e mezzo
In tutta la Lombardia ci saranno 39 classi e 108 cattedre in più. Ne erano previste 230
Il provveditore Antonio Zenga: "Le famiglie hanno avuto troppo poco tempo"
TERESA MONESTIROLI


Alle famiglie milanesi la primina statale non interessa granché. Sono solo 859 i bambini di cinque anni e mezzo che da settembre frequenteranno, con un anno di anticipo, la prima elementare nelle scuole di Milano e provincia. Forse perché la decisione del ministero è arrivata con grande ritardo e le iscrizioni si sono aperte proprio a cavallo delle lunghe vacanze pasquali. Forse perché i genitori hanno preferito lasciare i propri figli a giocare con i compagni della scuola materna. Fatto sta che a Milano non si è verificata nessuna corsa alle iscrizioni e solo il 25% degli aventi diritto (in tutto circa 3.200) ha scelto l'anticipo. Mentre in Lombardia sui 13.500 bambini che compiono sei anni tra il 1° gennaio e il 28 febbraio 2004, sono solo 2.067 - dati ancora provvisori - quelli che andranno a scuola prima, 39 le nuove classi e 108 le cattedre di nuova attivazione contro le 230 che, secondo le previsioni del ministero, erano destinate alla nostra Regione. Che fine faranno le 120 cattedre in più? I sindacati sperano di poterle utilizzare per tappare i buchi lasciati dai tagli della Finanziaria.
Nella città fucina di ogni sperimentazione in materia scolastica, con una lunga tradizione di primine private, le famiglie non hanno risposto come ci si aspettava. "Dal punto di vista organizzativo - spiega Antonio Zenga, provveditore - numeri così ridotti ci facilitano notevolmente e non creano grandi problemi alle scuole. Ammetto però che ci aspettavamo una maggiore richiesta. In effetti l'avviso alle famiglie è arrivato tardi e probabilmente in molti si erano organizzati diversamente".
I numeri sono praticamente definitivi. Su 303 scuole, 249 sono quelle controllate dagli uffici di via Ripamonti. "Il numero crescerà di poco - continua Zenga -. Se va bene arriveremo a 900 nuovi iscritti". Dunque, niente sovraffollamento negli istituti di Milano. In tutto, sono 21 le nuove classi che partiranno a settembre, con circa 40 cattedre in più. "Dai dati che abbiamo noi - spiega Wolfango Pirelli, segretario regionale della Cgil scuola - la maggior parte delle famiglie che ha scelto la primina mandava i figli in scuole materne private. Il che vuol dire che dietro la scelta c'è anche un chiaro motivo economico. Spero che le 120 cattedre che sembrano avanzare rispetto a quelle promesse da Roma, vengano destinate proprio alle scuole dell'infanzia, dove le liste d'attesa superano i 2000 bambini, e ai progetti di integrazione tagliati alle elementari". "Semplicemente le mamme sono state sagge - è la spiegazione della preside Lavizzari della Cavalieri - e hanno deciso di regalare ai propri figli un anno di giochi".


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