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Repubblica-Milano-La fabbrica dei bocciati

Fine anno scolastico amaro per parecchie famiglie. Il preside si giustifica: "Ci hanno tolto i fondi per sostenere gli alunni" La fabbrica dei bocciati Alla media Colombo respinti 58 ragazzi su...

26/06/2003
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la Repubblica

Fine anno scolastico amaro per parecchie famiglie. Il preside si giustifica: "Ci hanno tolto i fondi per sostenere gli alunni"
La fabbrica dei bocciati
Alla media Colombo respinti 58 ragazzi su 382

I più falcidiati sono stati gli stranieri e i nomadi dei due campi rom
Anche l'anno scorso 55 studenti non vennero ammessi alla classe successiva
TERESA MONESTIROLI

Si dice che la scuola media non boccia più. Eppure alla Colombo, in via Pizzigoni, le cose sono andate diversamente: su 382 studenti, 58 dovranno ripetere l'anno. Adolescenti di 12-13 anni iscritti in prima, seconda e terza media. Sono ragazzi stranieri, che non parlano l'italiano e sono rimasti indietro con il programma. Ragazzi nomadi, dei campi di via Negrotto e di via Triboniano, che in classe non si sono mai visti. Ragazzi italiani, che delle lezioni di matematica non vogliono sentir parlare. Ragazzi difficili, insomma, che allo scrutinio di fine anno hanno meritato il "non ammesso".
"Sono dati gravi e preoccupanti", commenta il dirigente Maurizio Carnovali, incaricato per un solo anno in una scuola immersa nella periferia milanese, con un'utenza difficile e un'altissima percentuale di stranieri che arrivano di continuo, anche a scuola iniziata. "Una popolazione scolastica con grosse difficoltà" la definisce "con classi dove gli studenti italiani sono in netta minoranza". "Ma questi risultati non sono una novità. L'anno scorso i bocciati erano 55, l'anno prima 35. È chiaro che bisogna trovare nuove strade per venire incontro a questi giovani. Ho già posto il problema al collegio docenti". I numeri lasciano perplessi se si pensa che la media dei ragazzi respinti nei licei classici e scientifici della città si aggira intorno al 10 per cento, mentre qui, nella scuola dell'obbligo dove non si boccia più nessuno, appunto, a ripetere l'anno sarà il 15% degli iscritti.
"Di questi 58, almeno quattordici non hanno mai frequentato - continua il dirigente - Dieci sono nomadi. Non che non siano bravi, alcuni lo sono eccome. È che a scuola non li abbiamo mai visti". E i famosi progetti contro la dispersione? "Tagliati. L'anno scorso avevamo quattro insegnanti distaccati per combattere il disagio. Quest'anno siamo scesi a due. L'anno prossimo non ci sarà nessuno". Con i tagli alla Finanziaria, infatti, quasi tutti i progetti per l'integrazione degli stranieri e contro la dispersione sono stati cancellati. E il peso di situazioni difficili ricade completamente sulle spalle dell'insegnante di classe.
Tolti i 14 non-frequentanti, però, ne rimangono 44. Sempre tanti. "La scuola è stata accorpata con la media Puecher, nella stessa zona - dice il preside -. Due scuole sono molto diverse, con due impostazioni pedagogiche differenti. Alla Puecher, dove c'è una maggiore tradizione di interventi contro la dispersione, la percentuale dei bocciati è molto più bassa: 2,5%". Allora servono i progetti contro la dispersione? "Servono molto - spiega Patrizia Bazzani, psicologa e insegnante di lettere, da 13 anni responsabile dei progetti contro il disagio alla media Manzoni IV - Abbiamo ottenuto ottimi risultati lavorando con i docenti, le famiglie e i ragazzi. Sono interventi di vario genere, studiati a seconda delle situazioni. Nel caso un ragazzo non si presenti a scuola, ad esempio, si cerca di instaurare una rete con altre istituzioni, come il Comune e l'Asl, per cercare di riportare il giovane in classe". A settembre anche Patrizia Bazzani tornerà in classe. Che ne sarà dei ragazzi in difficoltà? "Si dovranno arrangiare, come facevano prima - spiega amareggiata - Un passo indietro per la scuola pubblica italiana".


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