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Repubblica-Milano-Il ministero rivede le graduatorie. Precari in rivolta

Bloccate 2000 nomine Il ministero rivede le graduatorie. Precari in rivolta Il provveditore: "Procederemo con le convocazioni che non compromettono i diplomati delle scuole di specializzazione" ...

24/07/2003
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la Repubblica

Bloccate 2000 nomine
Il ministero rivede le graduatorie. Precari in rivolta

Il provveditore: "Procederemo con le convocazioni che non compromettono i diplomati delle scuole di specializzazione"
Dopo una sentenza del Tar, a Roma hanno deciso di togliere 18 punti a tutti i docenti abilitati in attesa di supplenze: nessuno se lo aspettava
TERESA MONESTIROLI

La comunicazione è arrivata dal Ministero nella notte tra martedì e mercoledì. Del tutto inaspettata. "Le nomine dei docenti per le supplenze annuali delle scuole superiori vanno bloccate fino alla completa revisione delle graduatorie". Bisogna togliere a tutti i precari abilitati 18 punti, come stabilito dalla sentenza del Tar del Lazio. Un avviso che in via Ripamonti, dove il provveditore Antonio Zenga negli ultimi tre giorni aveva dato l'indicazione opposta, ovvero "procedere senza sosta", è arrivato come una doccia ghiacciata. Nessuno ha fatto in tempo a mandare on line la comunicazione. Così ieri alle 15,10 sulla porta della stanza T02 al piano meno uno del Provveditorato è apparso il cartello scritto a mano: "Oggi convochiamo i docenti di lettere per le scuole superiori solo fino al numero 91. Le altre nomine sono sospese". E la stessa sorte toccherà nei prossimi giorni agli altri insegnamenti delle scuole medie e superiori, almeno fino a nuovo avviso. All'incirca 2000 posti che rischiano di non essere assegnati entro il 31 luglio. Proseguono senza intoppi solo le convocazioni della scuola elementare e della materna.
"Abbiamo ricevuto la comunicazione dal Ministero solo questa mattina (ieri, ndr) - spiega Zenga -. Ora cerchiamo di salvare il salvabile. Procederemo con le nomine che non rischiano di compromettere i diplomati delle scuole di specializzazione, così ci portiamo avanti il più possibile. Molte convocazioni saranno cancellate, alcune ridotte". Nel frattempo si dovrà aspettare che le graduatorie vengano corrette dal cervellone del Ministero. Una volta ripulite, le operazioni potranno ripartire. "Non ci sarà molto tempo. Presumibilmente le nuove convocazioni non potranno partire prima della prossima settimana - mette le mani avanti Zenga - . E dovendo concludere tutto entro il 31 luglio, parte delle operazioni saranno svolte a fine agosto dalle scuole polo".
Nei corridoi di via Ripamonti si riaccende la guerra fra precari, abilitati e specializzati. Fuori dalla stanza T02, accasciati sulle poche sedie disponibili, stravolti dal caldo e dall'attesa, i docenti sono arrabbiati. Sono quelli rimasti fuori. Quelli che non sono stati neanche avvisati. Quelli che ancora sperano di ricevere l'incarico entro fine luglio. Paolo Campiglio, 35 anni, è il numero 94 in graduatoria: "Hanno fermato le nomine al numero 91, la mia solita fortuna. Il Ministero continua a giocare con i punti. Li toglie e li aggiunge a suo piacimento senza pensare che dietro quei numeri ci sono delle persone che lavorano, che hanno una famiglia e che vorrebbero avere la certezza di un posto di lavoro". Il tira e molla dei punteggi sta esaurendo chiunque. "Ci trattano come maiali, qui al caldo in piedi ad aspettare il nostro turno. E ora scopriamo, dopo essere tornati a Milano apposta, che le convocazioni vengono bloccate. Fino a questa mattina neanche il sito del Ministero dava alcuna informazione", si sfoga Paola Giudici.
"Stanno mettendo i precari gli uni contro gli altri. Questo non farà che aggravare una situazione già gravissima: ancora non si parla di immissioni in ruolo - commenta Alfia Nicotra, segretario provinciale della Cgil-scuola - Nessuno ha chiesto quei 18 punti. È stato il Ministero ad assegnarli ai precari per equilibrare le posizioni con i diplomati delle scuole di specializzazione. E ora decide di accettare la sentenza senza fare ricorso. Ci rimetteranno tutti, sia gli abilitati che gli specializzati. Il risultato sarà ancora una volta un grave ritardo sulla distribuzione dei posti con il rischio che la scuola riparta a settembre senza tutte le cattedre occupate". A cantare vittoria sono quelli delle scuole di specializzazione: "Abbiamo vinto il ricorso al Tar senza l'appoggio né dei sindacati né dei partiti. Ma solo con le nostre forze e argomentazioni - dicono quelli del Coordinamento delle Scuole di specializzazione per l'insegnamento - . Significa che abbiamo ragione. E siamo soddisfatti che il Ministero abbia deciso di rivedere le graduatorie. Quei punti sono illegittimi e vanno levati".


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