Repubblica-Milano-I professori delle 18 ore

insegnanti del liceo Bottoni si attengono alla regola Moratti: non un minuto in più
I professori delle 18 ore
TERESA MONESTIROLI

Il ministro Letizia Moratti ha detto 18 ore e 18 ore siano. Non un minuto di più, non un minuto di meno. E nelle 18 ore non possono di certo rientrare le gite scolastiche, le visite al museo o le serate a teatro. Ma neanche le ore straordinarie per coprire l'assenza dei colleghi. Si chiama "Non un'ora oltre le 18" la singolare protesta organizzata dai professori del liceo Bottoni dove quest'anno gli studenti dovranno dire addio ai viaggi di istruzione e a tutte le attività extracurriculari "che non hanno una ricaduta sul profitto" (sono garantiti solo i corsi di recupero e lo sportello per i ragazzi in difficoltà).
Esasperati dai continui tagli alla scuola pubblica e dalla riorganizzazione delle cattedre, i docenti dello scientifico di via Mac Mahon hanno deciso di dire basta. "Saturare le cattedre a 18 ore è come dire che il nostro lavoro si riduce alle lezioni in classe. Veniamo pagati solo per quello, così abbiamo deciso di fare solo quello. Tutto il resto sembra non avere alcuna importanza per il ministero" spiega la professoressa Paola Mastellaro. La proposta è stata votata a larghissima maggioranza dal collegio docenti e dopo una prima perplessità da parte di studenti e genitori, ora ha trovato lo loro approvazione. Il blocco è totale e oltre a cancellare tutti i viaggi, implica qualche problema organizzativo. Solo un professore su 50 ha dato la sua disponibilità per le supplenze. E così capita spesso che i ragazzi, orfani di insegnante, vengano mandati a casa in anticipo.