Repubblica-Mi-Ho dovuto dire ai genitori che non manterremo la parola

Anna Maria Bassetto, preside della Franceschi Quasimodo
"Ho dovuto dire ai genitori che non manterremo la parola"
Abbiamo rinnovato il laboratorio di informatica, ma i tagli ci hanno privato del tecnico dei computer
Anche quest'anno ce la faremo, ma soltanto grazie ai salti mortali dei professori, abituati a cavarsela da soli
TERESA MONESTIROLI

"È stato imbarazzante incontrare i genitori e raccontargli che non saremo in grado di mantenere parte delle promesse fatte quando abbiamo presentato il programma del prossimo anno scolastico. Come il progetto Lingua 2000 (due lingue straniere) che, se siamo fortunati, proseguirà in seconda e terza, ma nelle prime dubito che partirà. Da dicembre a oggi le cose sono cambiate, e non in meglio. Dopo i tagli all'organico e ai progetti i professori sono ridotti all'osso". Anna Maria Bassetto, preside della scuola media Franceschi Quasimodo, una delle prime che a Milano hanno cavalcato l'onda della sperimentazione più di vent'anni fa, è seduta alla scrivania nel suo ufficio al piano terra di via della Giustizia. Lavora nella scuola da tanti anni ed esprime grande rammarico. "So che anche quest'anno ce la faremo, perché ormai gli insegnanti sono abituati a cavarsela da soli. Ma dovremo fare i salti mortali. Alle famiglie ho ricordato che ci sarà uno sciopero, e perché. È giusto che sappiamo quello che sta succedendo alla scuola pubblica" prosegue la preside.
Primo dei paradossi, l'informatica. Il ministro Moratti e il suo staff di consulenti da mesi sbandierano la necessità di introdurre i giovani al "magico" mondo dei computer. Basta ricordare le famose tre I di Berlusconi (informatica, inglese e impresa). Alla scuola media Franceschi-Quasimodo hanno due laboratori che molte scuole invidierebbero. Quindici computer per aula, di cui la maggior parte nuovi di pacca. "Con due anni di ritardi, la scorsa primavera abbiamo ricevuto i finanziamenti per rinnovare il laboratorio di informatica. Ottanta milioni di vecchie lire. Ma non avremo alcun tecnico di laboratorio. Assurdo, no? Chissà quanti professori porteranno una classe di 25 scalmanati in un'aula computer da soli, senza l'aiuto di una specialista".
Tagli anche sul progetto di integrazione per gli stranieri: approvate solo 16 ore la settimane sulle più di trenta richieste. Gli studenti sono più di 700, di cui 76 stranieri. Due sono arrivati ieri mattina. "Almeno un terzo di loro non conosce l'italiano e rischiano di fare le belle statuine in classe. Così i ragazzi si annoiano, oltre a sentirsi esclusi. La noia diventa facilmente frustrazione. La frustrazione disagio. E nascono i problemi disciplinari. Invece i ragazzi stranieri sono da valorizzare. Sono una ricchezza per la nostra scuola".
Alla media Franceschini Quasimodo, come in quasi tutti gli istituti della città, le risorse sono state drasticamente ridotte. L'orario dei professori saturato. Scomparsi gli operatori di laboratorio, come i posti per l'integrazione. Anche lo sportello della psicologo, una misera ora la settimana, soppresso. "Ci inventeremo qualcosa. È una vita che lo facciamo per cercare di offrire ai ragazzi una scuola di qualità. Chiederemo all'Associazione dei genitori di indirizzare i fondi che raccoglie ai servizi della scuola invece che ai beni. E chiederò anche la collaborazione dell'università. Ma non è possibile pensare che in una scuola pubblica i servizi aggiuntivi siano a carico delle famiglie. Questo contraddice la natura stessa della scuola pubblica dell'obbligo che dovrebbe essere gratis per tutti" conclude la preside.