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Repubblica-Meno bidelli, prof in mobilità, contratto senza soldi

Incontro tra i sindacati e il ministro Moratti dopo il varo della finanziaria e il via alla sperimentazione Scuola, sciopero contro i tagli Meno bidelli, prof in mobilità, contratto sen...

02/10/2002
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la Repubblica

Incontro tra i sindacati e il ministro Moratti dopo il varo della finanziaria e il via alla sperimentazione
Scuola, sciopero contro i tagli
Meno bidelli, prof in mobilità, contratto senza soldi
La Cgil replica: "Solo parole, e i soldi sono quelli non spesi delle vecchie finanziarie"
Il ministro promette 490 milioni in due anni e chiede a Tremonti 21mila nuovi docenti
MARIO REGGIO


ROMA - I sindacati della scuola incontrano il ministro Letizia Moratti e al termine del confronto sulla finanziaria confermano gli scioperi. Gilda, Cisl, Uil e Snals il 14 ottobre. Cgil e Cobas quattro giorni dopo. È stato un coro unanime di proteste contro i tagli previsti per la scuola pubblica.
Vediamo quali sono. Obbligo per i docenti ad un minimo di 18 ore di lezione a settimana accorpando anche diverse materie. Esempio: un docente laureato in lettere che ha 15 ore di Storia in un liceo dovrà svolgere altre tre ore di Italiano. L'effetto? Taglio di migliaia di cattedre e addio al lavoro per molti supplenti annuali. Il capitolo più pesante riguarda gli insegnanti di sostegno in "deroga". Sono più di 10 mila e vengono nominati dai direttori scolastici in presenza di studenti con gravissimi handicap. D'ora in poi saranno scelti dai direttori regionali ma solo dopo un decreto del ministro che fisserà le disponibilità regione per regione. Vanno a casa anche 8 mila bidelli in tre anni e si aggiungono ai 20 mila tagliati l'anno scorso. Novità anche per gli oltre 5 mila docenti "inidonei", vale a dire quelli affetti da malattie invalidanti e dirottati nelle biblioteche scolastiche, nei provveditorati, nei distretti scolastici. Potranno chiedere il passaggio ad altre amministrazioni, saranno sottoposti a visite di controllo periodiche e chi sceglierà di non cambiare lavoro verrà licenziato tra cinque anni. Si volta pagina anche sulle pulizie degli istituti: le scuole dovranno dare in appalto i lavori all'esterno, chiudendo ai lavoratori socialmente utili e alle cooperative promosse dai Comuni.
I sindacati protestano anche per la mancanza di risorse per il rinnovo contrattuale: il ministro Moratti ha annunciato che il collega Frattini ha preparato "l'atto d'indirizzo", quello che permette l'apertura delle trattative, ma ha anche confermato che gli unici soldi sono quelli previsti per l'inflazione programmata, l'1.4 per cento. Che fine ha fatto la promessa degli stipendi europei? E dove sono finiti i 19 mila miliardi di vecchie lire promesse da Berlusconi quando presentò il disegno di legge delega sulla riforma? Il ministro Moratti ha annunciato il reinvestimento di 490 milioni di euro nei prossimi due anni. "Ma sono soldi stanziati dalle precedenti finanziarie e non spesi, ai quali si aggiunge una parte minima dei risparmi fatti su quella del 2003 - commenta Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola -. Il ministro ci ha anche detto che si riapre il bando di concorso per i presidi, ma solo per 1500 su oltre 4 mila. Ha affermato di aver chiesto l'assunzione di 21 mila docenti al ministro Tremonti, ma sono solo parole. Ho invitato le altre organizzazioni sindacali a un nuovo sciopero generale, stavolta unitario, a novembre".
Intanto per quel che riguarda la sperimentazione in 250 scuole si conferma il rapporto di due terzi di scuole pubbliche e un terzo di private. Pochissimi istituti pubblici hanno aderito nelle città capoluogo.


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