Repubblica - Maturità, cambiano le commissioni

Il ministro della Pubblica Istruzione firma il decreto: solo membri interni per gli istituti pubblici e paritari
Maturità, cambiano le commissioni

ROMA '#8212; Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ha firmato il decreto con il quale è stato determinato il numero dei componenti le commissioni degli esami di Stato del prossimo giugno. Le commissioni, come previsto dalla Finanziaria, sono costituite, per le scuole statali e paritarie, da docenti interni alla classe, per le scuole legalmente riconosciute, da commissari che per il 50 per cento appartengono alla classe e per il restante 50 per cento sono esterni all'istituto.
I presidenti, esterni alla scuola, sono nominati dai direttori generali regionali, che provvedono anche alla nomina dei commissari già designati dai rispettivi consigli di classe. Il numero dei commissari per ciascun indirizzo di studio varia da 6 a 8 ed è stato determinato secondo criteri rispondenti alla esigenza di coprire l'arco delle discipline (testo integrale del decreto sul sito www.istruzione.it).
Un decreto, quello firmato ieri dal ministro, destinato ad alimentare vecchie e nuove polemiche sulla riforma della scuola, poiché con le nuove commissioni, di fatto le scuole private parificate si troveranno nella condizione di scegliere al cento per cento esaminatori interni all'istituto superando lo "scoglio" di commissioni che, seppur solo parzialmente esterne, rappresentavano al tempo stesso una garanzia e un controllo dell'istruzione privata.
Giusto ieri, a Napoli, gli studenti hanno "incassato" l'adesione di alcuni rettori universitari e di una rappresentanza dei docenti delle scuole medie superiori in occasione degli Stati Generali promossa dalla Confederazione degli Studenti. "E' la prima volta '#8212; ha detto il sindaco ed ex ministro della Pubblica istruzione Rosa Russo Jervolino '#8212; dopo tanti anni che un governo italiano decide di non dialogare con gli studenti". Oggi gli studenti si riuniranno con un pool di avvocati per studiare gli aspetti incostituzionali della riforma Moratti.